Primo bilancio europeo delle reazioni avverse ai vaccini anti-Covid. Italia prima in Europa per quelle al vaccino della Pfizer
Al momento a livello globale sono oltre 100 milioni le dosi di vaccino anti-Covid iniettate nel corso di quella che è la più imponente campagna vaccinale che la storia ricordi. Un quantitativo tale da consentire di stilare il primo report sull’efficacia dei programmi di immunizzazione di massa e di valutare, su larga scala, le reazioni avverse della popolazione sottoposta all’inoculazione. In particolare, secondo i dati riportati dalla “Banca dati europea delle segnalazioni di sospette reazioni avverse”, la fascia di popolazione ad aver riferito il maggior numero di segnalazioni post-vaccino è quella dai 18 ai 64 anni che rappresenta il 82% delle reazioni complessive a Pfizer e il 70% di quelle a Moderna. Significativo poi che, stando alla Banca dati europea, la fascia di età 65-85 anni abbia una maggiore incidenza sul totale delle reazioni a Moderna (12.6%) rispetto a quello della Pfizer (6.6%). Inoltre, le donne, con il 76% degli episodi riportati, sembrano essere le più colpite degli eventi di reazione riportati da Eudravigilance. “Disturbi generali relativi alla zona di somministrazione“, “disordini al sistema nervoso“, “disturbi muscoloscheletrici e al tessuto connettivo” e “disordini gastrointestinali” le reazioni maggiormente segnalate dai vaccinati dopo la somministrazione del siero anti-Covid. E’ opportuno precisare che, secondo l’AIFA, una reazione avversa è “una risposta nociva e non intenzionale per la quale è possibile stabilire una relazione causale con la vaccinazione stessa“.
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Vaccino anti-Covid, il primo bilancio delle reazioni avverse. Italia prima in Europa per numero di reazioni avverse al vaccino Pfizer
L’Italia vanta il primato del maggior numero di reazioni allergiche al vaccino della Pfizer, con 8.741 segnalazioni, seguita in tale graduatoria da Regno Unito, con 2.347 casi di reazione al vaccino Pfizer, Spagna (2.046) e Germania (1.777). Posizioni invertite per le rni vaccino Moderna: qui il primato delle segnalazioni è della Spagna, con 86 casi, seguita dall’Italia (74), Germania (38) e Islanda (32).
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Tuttavia l’AIFA, come riportato dall’edizione online de “Il Messaggero”, ha tranquillizzato: “Le sospette reazioni avverse segnalate sono in linea con le informazioni già presenti nel riassunto delle caratteristiche del prodotto dei due vaccini. Sono stati prevalentemente riportati eventi avversi non gravi che si risolvono completamente (92%). Per entrambi i vaccini gli eventi avversi più segnalati sono dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari. Con Comirnaty si osservano inoltre cefalea, parestesie, vertigini, sonnolenza e disturbi del gusto; con il vaccino Moderna nausea e dolori addominali. Meno frequenti sono le altre reazioni locali e i dolori articolari diffusi. Come atteso, la febbre è stata segnalata con maggior frequenza dopo la seconda dose rispetto alla prima dose. Gli eventi insorgono prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (85% dei casi)”, si legge nel rapporto dell’AIFA.