Edison. Quando pronunciamo questo nome, pensiamo subito alla lampadina. Ma l’americano combinò tanto altro nella sua vita. Indiscutibilmente, Thomas Alva Edison fu uno dei più grandi inventori della storia. Sulla sua condotta imprenditoriale si manifestano però, oggi più di ieri, diverse ombre… E questo perché Edison seppe capitalizzare al massimo ogni sua intuizione scientifica. Tanto da arrivare anche a guadagnare da invenzioni che non furono proprio fatte da lui.
Il metodo Edison
Edison nacque a Milan, in Ohio, nel 1847 e scomparve a West Orange, nel 1931, e già in vita fu riconosciuto come uno degli uomini più geniali dell’epoca contemporanea. Fu autore di alcune delle invenzioni fondamentali della fine dell’Ottocento. In particolare, dobbiamo a lui l’introduzione della lampada a incandescenza e della registrazione del suono.
A mio giudizio, al di là delle innumerevoli invenzioni (Edison registrò in vita più di mille brevetti), ciò che rende quest’inventore un personaggio iconico è il suo metodo di lavoro. Di fatti, fu il primo a parlare di ricerca e sviluppo, ossia di una strategia organica di produzione collegata allo sforzo continuo di innovazione e sperimentazione. Edison aveva capito che una società specializzata in invenzioni tecnologiche non può fermarsi alla prima intuizione, ma deve continuare a investire e sperimentare per immettere sul mercato nuovi prodotti.
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Oltre a essere inventore, Edison era un grande venditore. Aveva cominciato così. Giovanissimo, vendeva giornali sui treni. E presto cominciò a stamparli in autonomia, su uno scompartimento riservatogli. Dalla stampa passò poi alle ricerche in un laboratorio chimico. E così si trasformò in inventore.
Dagli incendi alle mille invenzioni rivoluzionarie
Quel suo primo laboratorio fu distrutto da un incendio, causato dallo stesso Thomas. E tanti altri incendi caratterizzavano poi la sua carriera di inventore. Nel 1864, Edison ideò un telegrafo duplex per inviare contemporaneamente su uno stesso filo comunicazioni nei due sensi. Da qui in poi creò decine di apparecchi telegrafici da lui inventati. Arrivò così a inventare il telefono quadruplex, il mimeografo e il microfono a carbone.
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Sempre da giovane aiutò C. L. Sholes a costruire la sua macchina per scrivere. Nel 1877 inventò il primo fonografo, che continuò a perfezionare per anni. Stimolato dallo scontro con Tesla, diede vita alle prime lampade elettriche a filamento di carbone. Nel 1879 sperimentò lampade con filamento di cotone carbonizzato che duravano fino a quaranta ore. In realtà, oggi sappiamo che una lampada simile era già stata inventata dall’italiano Alessandro Cutro.
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Anche se non fu una sua invenzione, lavorò parecchio alla dinamo, per la costruzione della prima centrale elettrica del mondo (a New York). Nel 1883 scoprì l’effetto termoelettrico, ovvero l’emissione di elettroni da superfici metalliche riscaldate. Sempre in questi anni perfezionò il cinetoscopio. Nel 1900 costruì l’accumulatore leggero al ferro-nichel che porta il suo nome.
Gomma e sedia elettrica
Si deve a Edison anche l’invenzione della sedia elettrica. Ancora oggi in uso in alcuni Stati americani come mezzo di esecuzione capitale. Certo, fa un po’ impressione pensare che lo stesso uomo abbia potuto dar vita al fonografo e a questo strumento di morte. Ma così è!
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Alla fine della sua carriera lavorò moltissimo alla ricerca e alla selezione di una nuova pianta di gomma, che potesse essere raccolta e trattata economicamente con mezzi meccanici. Giusto per non farsi mancare niente…