Esplorazione spaziale: vela fotonica per raggiungere Alpha Centauri

Breakthrough Starshot è un progetto di ricerca che tenta di sviluppare una flotta di sonde a vele fotoniche (concepite per catturare la luce interstellare) chiamata StarChip. Queste vele, secondo i fondatori del progetto, dovrebbero rendere possibile raggiungere Alfa Centauri (il sistema stellare più vicino al nostro Sistema) con un viaggio di venti, massimo venticinque anni. E lo sapete chi sono i fondatori della compagnia? Yuri Milner, Stephen Hawking e Mark Zuckerberg.

LA vela solare del Breakthrough Starshot – curiosauro.it

La prima missione targata Breakthrough Starshot

Il programma Breakthrough Starshot è nato per creare dei nano-veicoli ultraveloci guidati dalla luce e gettare le basi per un primo lancio su Alfa Centauri. In più il fisico e milionario russo Milner e il CEO informatico Zuckerberg (e il defunto Hawking) vorrebbero esplorare ogni angolo del nostro Sistema Solare e studiare ogni asteroide che potrebbe avvicinarsi alla Terra. Altra importante missione della Breakthrough Starshot riguarda lo studio e la documentazione su nuovi mondi simili alla Terra che potrebbero esistere nel sistema di Alfa Centauri. E dopo anni di studi e di proclami, ora la compagnia sarebbe pronta alla prima vera missione.

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Prima di quanto pensiamo potrebbe partire la nuova missione interstellare della Breakthrough Starshot. Il gruppo di ricerca vuole ancora raggiungere Alfa Centauri, e per farlo ha aggiornato e migliorato il sistema di propulsione dei suoi veicoli. Oltre alla vela fotonica, l’astronave sarà infatti dotata di un raggio laser, in grado di raggiungere la velocità richiesta per i viaggi interstellari.

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Avremo a che fare con una tecnologia mai vista prima d’ora. Secondo gli ingegneri della compagnia, la rivoluzionaria navicella spaziale sarà in grado di coprire la distanza di quaranta trilioni di chilometri in una ventina d’anni. Ma è davvero possibile?

Le caratteristiche della navicella

Il sistema di Alfa Centauri (wikipedia) – curiosauro.it

Il propulsore più veloce attualmente in uso per la NASA è l’alimentatore DART. Un propulsore ionico che va a ventiquattromila chilometri all’ora. Ma anche spingendo al massimo, il DART arriverebbe su Alfa Centauri fra diciottomila anni, anno più anno meno. Breakthrough Starshot invece stima di arrivarci in vent’anni. Come? Con l’aiuto di laser situati sulla Terra, che offrirebbero una spinta extra alla navicella, accompagnandola ai limiti del nostro Sistema Solare.

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Se raggiungesse mai la sua destinazione, la sonda spaziale si occuperebbe di scattare foto di Alfa Centauri e di raccogliere dati a oggi considerati inimmaginabili. Primo obiettivo: cercare un esopianeta simile alla Terra. Per farlo, però, la compagnia ha bisogno di un set di array laser potentissimi.

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Bisogna cioè mettere insieme almeno qualche milione di laser e creare un sistema di gestione che convogli tutta la potenza, senza errori, sulla stesso punto. In termini di potenza ottica, la navicella potrebbe avere bisogno di circa 100 GW di energia. Qualcosa di inaudito.

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