USA, centinaia di cervi come “Bambi” si sono ammalati di Covid

Sospetti confermati: l’80% dei cervi selvatica dalla coda bianca infettati da SARS-CoV-2 

USA, centinaia di cervi come "Bambi" si sono ammalati di Covid- curiosauro.it - 28012022
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Uno studio pubblicato di recente sulla rivista PNAS condotta da un team di esperti dell’Università Statale della Pennsylvania, in collaborazione con il College di Medicina Veterinaria dell’Università Statale dell’Iowa, la Wildlife Bureau, Dipartimento delle risorse naturali dell’Iowa e l o Houston Methodist Research Institute Nord, Centro e Sud America ha evidenziato come l’80% dei cervi selvatici dalla coda bianca (Odocoileus virginianus) sia infetto da SARS-CoV-2. Ciò conferma i sospetti su possibili altri veicoli animali per la trasmissione del Covid.

Due fasi di studio: nella prima solo il 33.2% di positivi, la seconda preoccupa

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Nel primo step sono stati rilevati positivi una percentuale di cervi – su un campione di “bambi” selvatici e altri in cattività – del 33.2%. Infatti tra l’aprile e dicembre 2020 sono risultati positivi al covid 94 animali su 283. Nel secondo step di ricerca sono risultati positivi l’82.5% dei cervi. Insomma tra novembre 2020 e gennaio 2021 ben ottanta cervi su 97 positivi al Covid. I campioni parlano chiaro: nel 2021 il 67% dei cervi analizzati in Michigan è risultato positivo, a New York il 31%, in Pennsylvania il 44% e il 7% in Illinois.

Tra le possibili ipotesi sulle vie di trasmissione uomo- cervo emerge il turismo e le acque contaminate

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Diverse le ipotesi di trasmissione del SARS-CoV-2 da uomo a cervo dalla coda bianca (Odocoileus virginianus), sebbene alcune ancora da dimostrare. Il contatto tra uomo e fauna selvatica può avvenire attraverso il turismo e quindi gli incontri diretti sul territorio.

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I cervi potrebbero essere a rischio contatto con acqua contaminata, nonostante restino dei dubbi sulla trasmissività del virus tramite acque reflue.

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Il contagio potrebbe avvenire anche con contatto di altre specie infette.  «La futura sorveglianza della fauna selvatica – come specificano gli scienziati che hanno preso parte alla ricerca – dovrebbe essere progettata per rilevare, isolare e caratterizzare geneticamente SARS-CoV-2 e identificare potenziali varianti, nonché altri coronavirus endemici».

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