Il telescopio spaziale James Webb è stato lanciato nello spazio alla fine del 2021, e gli scienziati della NASA stanno aspettando le prime immagini per scoprire i misteri dell’universo. Cosa ci dobbiamo aspettare? Scopriamolo insieme.
Quando arriveranno le prime immagini?
Il telescopio è uno dei grandi osservatori della NASA ed è stato creato proprio per concentrarsi su quattro aree principali:
- La prima luce nell’universo.
- L’assemblaggio di galassie nell’universo primordiale.
- La nascita di stelle e sistemi protoplanetari.
- Le origini della vita.
Secondo lo Space Telescope Science Institute, le migliori immagini di JWST inizieranno ad apparire circa sei mesi dopo il lancio. L’8 gennaio 2022, la NASA ha annunciato che il telescopio ha aperto con successo lo specchio primario gigante ed è ora completamente schierato.
Il passo successivo per Webb è l’allineamento dei 18 specchi individuali che costituiscono lo specchio principale dell’osservatorio. La NASA stima che il lavoro potrebbe richiedere fino a 120 giorni dopo il lancio per il completamento dell’allineamento.
Le immagini dallo spazio
Il James Webb Space Telescope è finalmente nello spazio. Dopo tutte le manovre perfettamente riuscite, lo strumento si sta preparando al suo primo avvio e si sta dirigendo verso il Lagrange Point 2 (L2), un punto stabile nello spazio a circa 1,5 milioni di chilometri lontano dal nostro pianeta.
Il suo primo obiettivo sarà quello di scrutare più a fondo l’universo anche se la scienziata del progetto operativo Webb, Jane Rigby, calma gli entusiasmi affermando che non bisogna aspettarsi molto dalle prime immagini che arriveranno. Lei ritiene, infatti, che potrebbero essere brutte e sfocate.
I primi risultati soddisfacenti si potranno avere dopo circa 120 giorni, quando ci si aspetta che il telescopio vedrà molto più precisamente, poiché la procedura di allineamento sarà completata del tutto.
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Il primo bersaglio del James Webb
Le prime osservazioni del JWST riguardano la Grande Nube di Magellano, una galassia nana vicino alla Via Lattea. In questa zona sono presenti alcune sorgenti con una luminosità piacevole e uniforme, quindi gli scienziati avranno la possibilità di controllare come lavorano i rivelatori.
La Grande Nube di Magellano ha una massa equivalente a circa 10 miliardi di volte quella del Sole, con un diametro di circa 14.000 anni luce, ed una delle galassie più grandi dopo quella di Andromeda.
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È visibile ad occhio nudo, sembra un debole oggetto nel cielo notturno dell’emisfero australe, ed chiamata così in onore di Ferdinando Magellano che la osservò assieme alla compagna nel suo viaggio di circumnavigazione terrestre.
