Itaca | AI specializzata nel colmare le lacune delle antiche iscrizioni

Uno dei compiti più difficili per archeologi e filologi è colmare i vuoti presenti nei testi e nell’iscrizioni antiche. Non è una passeggiata, da un solo frammento, riuscire a estrapolare un significato o un contenuto coerente. Ma l’uso dell’AI potrebbe aiutarci a colmare le lacune presenti nelle iscrizioni del passato e nei testi antichi. Nasce Itaca, una nuova app che viene in soccorso agli studiosi.

Antiche iscrizioni lacunose: potranno essere interpretate grazie a una app (wikipedia) – curiosauro.it

Itaca: una app per colmare le lacune nelle antiche iscrizioni

La ricerca informatica comparata ci dona una nuova app basata sull’AI. Si chiama Itaca, come l’isola di Odisseo. A sviluppare il programma, un team di ricercatori specializzati in AI della DeepMind che ha collaborato con archeologi e informatici dell’Università di Venezia, dell’Università di Oxford e dell’Università di Economia e Commercio di Atene. L’applicazione di intelligenza è strutturata per aiutare gli storici a colmare le lacune nelle iscrizioni, nei manufatti in metallo o sulle ceramica. Un articolo pubblicato sulla rivista Nature racconta come è stata sviluppata quest’app, in cosa può essere utile e come è riuscita a stupire gli archeologi nei primi test.

Gli antichi papiri, i manufatti e le pietre su cui gli Egizi, i mesopotamici, i Greci e i Romani imprimevano messaggi o didascalie ci consegnano spesso testimonianze frammentarie, parziali. Eppure queste iscrizioni sono fondamentali per gli studiosi moderni. Per esempio, a Pompei, in molte domus, o lungo le strade, ci sono tracce di iscrizioni che possono esserci utili per comprendere come viveva la popolazione, cosa mangiava, che lingua usava…

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Lo sforzo archeologico e filologico per interpretare questi frammenti è quasi sempre titanico. Un vero e proprio rebus! Per scoprire un messaggio nascosto in un frammento possono volerci anni di studi. Ma ora Itaca, la app sviluppata da DeepMind, può aiutare gli studiosi a risolvere i complicati rebus. in tali sforzi. Grazie all’apprendimento automatico e al calcolo veloce, l’applicazione prevede o individua il testo mancante.

Addestrare l’AI

Un problema ermeneutico risolto con l’AI: nasce l’app Itaca (wikipedia) – curiosauro.it

Per “addestrare” la app, i ricercatori l’hanno programmata con un database di oltre sessantamila testi antichi greci. E a quanto pare la app ha già dimostrato il suo valore. Sottoposta a vari test, Itaca è riuscita a rintracciare le parole mancanti con una precisione del 62%. Quando la app ha lavorato insieme agli archeologi e ai filologi, il margine di precisione è salito oltre il 72%.

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Itaca sa anche attribuire un testo a un’epoca precisa e a un luogo determinato. Come? Studiando le tracce, lo stile e il tono, e poi confrontando questi dati con gli indizi relativi ad altre fonti. Pare che Itaca sia in grado di stimare con un’accuratezza del 71% l’origine di uno scrittore e la datazione.

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