Mindful eating | Come autocontrollarsi a tavola

La fame è spesso un’esigenza più mentale che fisica. Dobbiamo quindi imparare ad autocontrollarci, a capire quali situazioni stimolano la nostra fame e a evitarle. Nasce il mindful eating: l’alimentazione consapevole… Come funziona?

Dimagrire con la mente. Si può? (Pixabay) – curiosauro.it

Mindful eating: capire la fame per controllarla

Siamo programmati per procacciarci cibo e alimentarci con prodotti vari. Per questioni evolutive, il nostro cervello ci spinge quindi a voler diversificare la nostra dieta e ci induce in tentazione. La mente comanda lo stomaco e lo induce a voler assumere calorie anche fuori pasto. Ecco perché dobbiamo imparare una nuova forma di autocontrollo applicata all’alimentazione. Si sa, l’uomo non mangia solo per fame. L’appetito può nascere da una vera e propria dipendenza, da un bisogno emotivo, dalla noia o da stimoli sociali.

Spesso e volentieri la mente si distrae, e la volontà cede facendosi ingannare dagli automatismi. In pratica, siamo così distratti da mangiare senza accorgercene e senza volerlo. Dovremmo pensare di più al cibo, ecco il punto. Il mindful eating è quindi il mangiare consapevole. A poco servono le privazioni e le diete rigide… Semmai, serve coscienza più che forza di volontà!
Sappiamo quanto è facile cedere alle tentazioni e alle cattive abitudini alimentari, ma non sappiamo quanto sarebbe semplice difenderci dal desiderio che è dettato dal lassismo o dalla superficialità.
Ma possiamo davvero capire come tutelarci dalle voglie nocive? Partiamo dall’isolare tutte quelle condizioni e situazioni in cui siamo più fragili e disposti al cedimento.
Per esempio, dovremmo evitare di avvicinarci al cibo mentre guardiamo la tv o stiamo in poltrona senza nulla da fare. La noia ci potrebbe portare a sgranocchiare l’impossibile… Dobbiamo poi imparare a prestare ascolto ai segnali fisiologici di fame e sazietà. Il corpo non sbaglia su certe cose: è il cervello a inciampare nei soliti errori. La regola d’oro, quindi, è non distrarsi. Quando si mangia, si deve pensare solo al cibo.

 

Il pericolo dello snack e la trappola del buffet

Il mindful eating: fa bene alla salute, al portafoglio e allo spirito… (Pixabay) – curiosauro.it

Le pause con gli snack sono micidiali. Quando siamo presi da altro (per esempio dal lavoro o dallo svago), assumiamo circa il 15% di calorie in più del dovuto. Lo dice la scienza. Chi non mangia a tavola mangia anche il doppio del necessario.

Avete mai notato l’effetto che hanno sulle nostre voglie i negozi ben forniti, i banconi delle pasticcerie e i buffet dei ristoranti? Perché riescono a tentarci? La nostra mente, che è programmata per la scelta fra più alimenti e attratta dalla varietà, entra in crisi di fronte a un bel buffet. Anche se non abbiamo fame, ci lasciamo sedurre. Il mindful eating ci insegna, appunto, a riflettere su queste tentazioni e a fare un passo indietro.

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I negozi e i ristoranti sfruttano insomma la nostra naturale tendenza a seguire una dieta variegata, per procurarci tutti i nutrienti necessari, e così ci invogliano a procurarci cibo anche quando non ne abbiamo alcun bisogno. A ingannarci sono anche i colori accesi delle confezioni di snack e merendine. Il nostro cervello, infatti, è attratto dai colori forti, dal rosso, dal verde, dal giallo splendente. E sulle confezioni troviamo raffigurazioni che ci coinvolgono psicologicamente e che stimolano la nostra fame. Dobbiamo imparare a riconoscere anche questa trappola. E a evitarla! Come? Allenandoci a dire di no. Pensandoci. Praticando il mindful eating.

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