La Scozia riabilita streghe e stregoni condannati al rogo nei secoli scorsi

La Scozia fu una delle regioni dove la lotta alla stregoneria fu più aspra e spietata. E ora, Edimburgo vorrebbe riabilitare quasi quattromila persone, che per l’87% sono donne, processate per stregoneria nei secoli passati. Quasi tutte queste persone morirono sul rogo o impiccate. Streghe e stregoni otterranno la loro tardiva rivincita.

Streghe e stregoni in Scozia: una riabilitazione formale da parte del Governo (Pixabay) – curiosauro.it

La Scozia riabilita streghe e stregoni mandati al rogo nei secoli scorsi

A quasi trecento anni dall’abolizione della legge sulla stregoneria in Scozia, passa un disegno di legge per la riabilitazione delle presunte streghe e degli stregoni. Vittime innocenti, processate, incriminate e spesso giustiziate sul rogo o impiccate. L’amministrazione Sturgeon sembra intenzionata a far passare la norma.

La Scozia vorrebbe quindi riabilitare quasi quattromila persone. Uomini e soprattutto donne. Innocenti che dei giudici spietati, nei secoli scorsi, accusarono di stregoneria, e che poi processarono e nella maggior parte dei casi uccisero. La discussione va avanti da molti anni. Da più di due anni, infatti, un gruppo chiamato Witches of Scotland cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento. E finalmente i politici hanno preso coscienza della questione e l’hanno discussa in parlamento. Qualcosa del genere avvenne già nel 2001 nella Camera dei rappresentanti del Massachusetts negli Stati Uniti, dove il collegio proclamò innocenti le vittime dei processi alle streghe di Salem.

Stregoneria in Scozia

Le tombe delle streghe ingiustamente uccise (Pixabay) – curiosauro.it

La stagione della caccia alle streghe in Scozia fu lunga e cruenta. Tutto ebbe inizio con l’introduzione del Witchcraft Act nel 1563. Poi la situazione degenerò per una questione che potremmo definire politica. Nel 1591, infatti, ebbe luogo il tremendo processo alle streghe di North Berwick. Con questo procedimento la monarchia accusò oltre settanta individui (uomini e donne) di stregoneria. I giudici arrestarono e poi condannarono almeno trenta persone. In sei furono poi condannati alla pena capitale nel 1591.

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Quel processo fu la prima accusa di massa per stregoneria in Scozia e coinvolse le case reali di Danimarca e Scozia. All’inizio i sospettati erano soltanto quattro: congiuranti che volevano uccidere Giacomo VI e la moglie durante il viaggio di ritorno della Danimarca. Secondo le accuse i quattro congiuranti erano stregoni e avevano attentato alla vita dei nobili invocando una tempesta. Dopo, i sospetti caddero anche su una certa Agnes Sampson, un’anziana levatrice. Le guardie la condussero dinanzi allo stesso re Giacomo per farla confessare. La donna, almeno all’inizio, non si lasciò intimorire e giurò di non aver mai frequentato il diavolo e di non essere una strega. Ciononostante fu accusata di aver evocato una tempesta diabolica. Dopo torture e prigionia, la donna confessò le proprie colpe e morì sulla garrota.

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La caccia alle streghe si concluse solo nel 1736, quando il Witchcraft Act fu finalmente abrogato. In tutto ci furono cinque grandi stagioni di caccia alle streghe scozzesi e almeno dieci processi a livello nazionale. Ora, tre secoli dopo che la legge sulla stregoneria è stata abrogata, gli attivisti sono in corsa per ottenere la grazia e, soprattutto, le scuse ufficiali per quasi quattromila vittime. Vittime innocenti.

Una miniatura che mostra il sabba a cui avrebbe partecipato la vecchia Agnes (wikipedia) – curiosauro.it
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