L’anaconda verde | il serpente più grosso del mondo

Il serpente più grande e forse spaventoso del mondo: l’anaconda verde. L’Eunectes murinus, questo il nome scientifico della specie, può superare i sei metri, è pesantissimo (fino a cento chili), longevo, cannibale e forse antropofago. Gli antichi popoli della Foresta Amazzonica temevano questo mastodontico rettile considerandolo una creatura infernale. Ma siamo sicuri che sia davvero così pericoloso per l’uomo? O forse è il contrario?

Il rettile più grande della Terra? (wikipedia) – curiosauro.it

L’anaconda verde: il mostro da difendere

Sull’anaconda verde se ne raccontano di ogni tipo. Lo si spaccia, per esempio, per un serial killer assetato di sangue umano… Che sia un predatore letale, è fuori discussione. La sua voracità lo spinge a nutrirsi di varie prede: pesci, uccelli, mammiferi e altri rettili. Attacca anche i caimani, le scimmie e mammiferi di grandi dimensioni come i cervi. La sua predazione è infallibile e fulminea. Gli anaconda verdi partono sempre dall’acqua, dove vivono la maggior parte del tempo. Visto che questi esemplari possiedono occhi e naso sulla sommità della testa, riescono a respirare anche se completamente sommersi. Nascosti sott’acqua possono tentare imboscate fuori dallo specchio o agguantare ogni animale che si spinge in acqua per spostarsi o abbeverarsi.

Secondo le leggende sudamericane l’anaconda verde si nutre anche di uomini. Ma, in realtà, non disponiamo nessuna prova a sostegno della sua antropofagia. Sappiamo invece che si lascia andare di frequente a pratiche di cannibalismo: le femmine più grosse divorano i maschi più piccoli. Ancora oggi, in Colombia e Brasile si parla di vittime umane che sarebbero cadute preda di questo enorme e spaventoso rettile. Ci sono storie che parlano di imbarcazioni ribaltate dal serpente e di interi equipaggi divorati. In Bolivia si pensa esistano esemplari di anaconda lunghi anche venti metri, capaci di inghiottire una persona in pochi minuti.

Leggende o realtà?

Un anaconda verde, il più grande serpente al mondo per peso e diametro. Non quindi per lunghezza… Le femmine sono lunghe mediamente sei metri, i maschi circa tre metri (Pixabay) – curiosauro.it

Non possiamo affermare che queste storie siano del tutto improbabili, ma non possiamo nemmeno decretare che gli aneddoti siano scientificamente provati. I venti metri, per esempio, appaiono comunque una lunghezza spropositata: l’anaconda più lungo mai rintracciato dall’uomo è stato trovato nel fiume Orinoco e misurava undici metri e mezzo. E poi è difficile immaginare che un anaconda possa inghiottire un uomo adulto.

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L’anaconda verde è un predatore apicale, si pone cioè in cima alla catena alimentare. Ma non è un rettile velenoso: uccide le sue prede soffocandole e trattenendole con i denti. Impedisce che il sangue della vittima raggiunga il cervello, causando la morte in pochi secondi per ischemia. Poi inghiotte la preda intera.

Il grasso del rettile

Secondo molti zoologi l’anaconda verde è una specie chiave per l’ecosistema in cui vive. Senza questo super-predatore, tutta la fauna della foresta pluviale sudamericana potrebbe entrare in crisi. E non solo. Parrebbe infatti che questo mastodontico rettile sia molto importante per la salute umana. Dal suo grasso, potremmo estrarre un medicamento fondamentale…

Non è una specie in pericolo di estinzione, ma è comunque minacciata dall’uomo, che quando la trova la uccide. Molti boliviani, per esempio, sono ancora vittime di paure ataviche o di cattive informazioni, e per questo vanno a caccia di esemplari di questi rettili per sterminarli. Un rischio ancora più serio per la sua sopravvivenza è la perdita dell’habitat. Le foreste tropicali in cui abita sono infatti distrutte dall’uomo per dar spazio ad allevamenti e terreni agricoli.

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In tutta l’Amazzonia, poi, si usa il grasso di questo serpente come prodotto naturale: come antinfiammatorio. Non si tratta di un rimedio tradizionale senza basi scientifiche. Nuovi studi hanno dimostrato che gli acidi grassi presenti nel tessuto adiposo dell’anaconda stimolano i processi che portano alla riparazione delle ferite. Questi acidi agiscono infatti su contrazione muscolare, chemiotassi, diapedesi e apoptosi. Aiutano poi la formazione dell’acido arachidonico e dei linfociti B, ossia delle cellule coinvolte nella riparazione dei tessuti danneggiati. Sarà possibile un giorno allevare questi grandi serpenti? Qualcuno ci sta già provando…

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