IACA | Combattere la fame nel mondo con un frutto tropicale

Sull’Himalaya cresce l’Artocarpus heterophyllus, un albero bello grosso che cresce fino a venti metri di altezza. E, ovviamente, da un albero così dotato non poteva che venir fuori un bel frutto. Ma il frutto in questione non è solo bello: è anche il più grande del mondo! Stiamo parlando della iaca, jaca o giaca, anche conosciuta come jackfruit, un enorme frutto tropicale che può pesare fino a cinquanta chili e super nutriente. Secondo alcuni esperti potrebbe essere una formidabile arma contro la povertà e la fame nel mondo!

Un po’ di iaca, o jaca, o jackfruit… (wikipedia) – curiosauro.it

Iaca o giaca, il frutto tropicale che può sconfiggere la fame nel mondo

Questa pianta che si sviluppa alle pendici dell’Himalaya può quindi dare origine a un frutto davvero enorme. Ricca di vitamine, potassio, magnesio e ferro, la iaca o giaca può essere consumata fresca o disidratata. Spesso viene inscatolata e consumata sciroppata, per l’esportazione. Esiste anche un alcolico prodotto dalla fermentazione del frutto. C’è chi invece, nel Sud Est asiatico, sfrutta la iaca per produrre farina o per creare del pane. Insomma, con un solo frutto si possono ricavare decine di chili di nutrienti. In media una iaca pesa dai venticinque chili in su. Ma alcune coltivazioni producono frutti da cinquanta chili.

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Nemmeno i semi, che sono grossi, si buttano. Possono essere arrostiti o utilizzati come snack a crudo. Spesso si paragonano questi semi alle noci brasiliane… Le foglie di jackfruit vengono utilizzate come involucro per la cottura a vapore di molti cibi. L’albero della iaca è parente del fico e del gelso, ma rientra nella famiglia delle Moraceae, ossia degli alberi da pane. Infatti in India meridionale, in tutto lo Sri Lanka, nelle foreste pluviali della Malesia e nelle Filippine viene sfruttato soprattutto come “pane”. È il frutto nazionale del Bangladesh!

Il sapore del frutto

Ricette a base di iaca (Pixabay) – curiosauro.it

La coltivazione di quest’albero è possibile in tutte le pianure tropicali del mondo. Per questo il frutto comincia a essere prodotto anche in Africa e Sud America. Chi lo ha assaggiato parla di un sapore squisito. Un misto fra mela e ananas, con un retrogusto di vaniglia. Maturo sa di banana. Quando viene cotto, invece, assume un sapore affumicato, simile a quello della porchetta.

Il prezioso jackfruit può essere usato per preparare tantissimi piatti, sia dolci che salati. Ci si producono creme pasticcere, torte e bevande (come l’halo-halo nelle Filippine). Per preparare l’idlis, che è il piatto tradizionale della colazione nell’India meridionale, il frutto viene mescolato con il riso. Si sposa bene con il curry e diventa molto buono quando è fritto.

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La polpa della iaca è tutta commestibile. Contiene il 74% di acqua, il 23% di carboidrati, il 2% di proteine e l’1% di grassi. La componente di carboidrati è principalmente zuccheri ed è un’ottima fonte di fibre. Cento grammi di frutto possono fornire 95 kcal. In più è un’ottima fonte di vitamina B6, vitamina C e potassio. Ecco perché in molti pensano che questo frutto tropicale possa essere un prodotto eccellente per la sicurezza alimentare nei Paesi in via di sviluppo.

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