La straordinaria eredità degli Aztechi in Messico

Nel 1519 la spedizione capitanata da Hernán Cortés fece conoscere agli europei le complesse, esotiche e raffinate culture del Messico precolombiano. Fra questi popoli gli Aztechi erano i dominatori. Ma che fine ha fatto questo potente popolo?

L’eredità degli Aztechi in Centro America (wikipedia) – curiosauro.it

Dove sono ora gli Aztechi?

Sono passati più di cinquecento anni dall’invasione degli spagnoli del Messico, ma l’eredità degli Aztechi è onnipresente e tangibile in tutto il Centro America. Non esiste più una nazione azteca ufficiale, eppure le tradizioni e l’aspetto fisico della popolazione messicana rivelano una forte continuità con il passato.

Possiamo quindi affermare che nonostante la scomparsa della civiltà mesoamericana gli Aztechi sono ancora presenti nella storia del mondo, soprattutto in Messico. Secondo dei recenti studi, in Messico almeno due quinti della popolazione è composta da indios che discendono dagli Aztechi. In più, la maggioranza dei messicani ha almeno un po’ di sangue indios.

Gli spagnoli che arrivarono nel XVI secolo in America parlavano di indigeni di bassa statura, dalla carnagione rossiccia, i capelli neri e lisci. E ancora oggi molti messicani appaiono così. In più la lingua degli antichi Aztechi, il nahuatl, non è del tutto sparita. Questo linguaggio è infatti ancora parlato in alcune regioni.

Orgoglio azteco: il rapporto fra europei e nativi

Una maschera azteca in legno (wikipedia) – curiosauro.it

La popolazione azteca si è confrontata e scontrata per secoli con gli europei; ha sofferto persecuzioni, vere e proprie stragi e discriminazioni. Tuttavia, grazie a un lungo e doloroso processo di integrazione e lotte i discendenti degli indios ha negli ultimi decenni riscoperto il proprio orgoglio. Moltissimi messicani si riconoscono come indios, e queste comunità hanno aumentato il loro peso sociale ed esistenziale nella nazione. Ancora oggi, per esempio, gli indios del Chiapas si dichiarano culturalmente aztechi e promuovono i valori della rivoluzione messicana di Zapata, che era anch’egli un indio. Ma, in generale, tutto il Messico si dichiara orgoglioso del proprio passato azteco.

A Città del Messico l’eredità azteca è dappertutto. La piazza principale della capitale, plaza de la Constitución, è la stessa dell’antica capitale azteca Tenochtitlán. Il palazzo presidenziale sorge sulla residenza dell’ultimo imperatore Montezuma.

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La bandiera messicana rivela una simbologia chiaramente azteca. Al centro della bandiera c’è un’aquila appollaiata su un fico d’india. Nel becco del rapace si nota un serpente. La figura rimanda a un’antica leggenda precolombiana: il racconto della fondazione di Tenochtitlán, che gli Aztechi edificarono nel punto in cui videro un’aquila catturare un serpente.

La cultura e la storia azteca

Conosciamo la storia di questo popolo glorioso attraverso le testimonianze archeologiche rinvenute negli scavi, come quello del famoso Templo Mayor a Città del Messico. Abbiamo poi a disposizione dei codici scritti su corteccia. E infine ci sono le testimonianze dei conquistadores spagnoli, degli ecclesiastici che evangelizzarono il territorio e dei letterati aztechi, come il famoso Codice Fiorentino compilato dal frate francescano Bernardino de Sahagún con l’aiuto di informatori indios. Tutti questi contenuti aiutano i messicani a riconoscere le loro radici.

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La cultura messicana è dunque un affascinante amalgama di antiche tradizioni indigene e valori cattolici ed europei. Ma ci sono zone dove l’eredità azteca è quasi incontaminata. Nei dintorni della città di Cuernavaca, ad esempio, i diretti discendenti degli Aztechi coltivano ancor oggi le terre in riva a un lago con le medesime tecniche dei loro antenati: usano solamente zappe con la lama ricurva, senza né aratri né sistemi di irrigazione.

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