Vi siete mai chiesti come sarà la Terra tra centomila anni? Eccovi la risposta

Proviamo a immaginare come sarà la Terra fra centomila anni. Partiamo con una domanda: l’uomo abiterà ancora il pianeta? Difficile rispondere. In base alle previsioni di molti scienziati, fra sessantamila o settantamila anni l’essere umano dovrebbe essere scomparso, a causa di un gamma burst, ossia di un’enorme esplosione collegata all’attività del Sole.

Come sarà la Terra fra centomila anni? Di sicuro non un luogo piacevole in cui vivere – curiosauro.it

La Terra fra centomila anni

Fra centomila anni la Terra dovrebbe apparire come un territorio sterile, deserto e sconvolto da numerose esplosioni vulcaniche. Dell’uomo non vi sarebbero più tracce evidenti, nemmeno architettoniche. Tutti i palazzi, le strade, le grandi strutture di acciaio e ferro sarebbero infatti già state polverizzate da un immane brillamento solare. Eppure qualche traccia umana potrebbe rimanere. A livello di fossili. Non ossei, però. Un archeologo (magari alieno) dovrebbe ricercare pezzi di plastica o metalli lavorati, che resistono meglio alla prova nei millenni.

In generale il futuro della nostra Terra sarà determinato da numerosi fattori su cui non abbiamo alcun controllo. Il più pericoloso di tutti è l’aumento della luminosità del Sole. Sarà la nostra stella a ucciderci, o a costringerci a cercare un nuovo pianeta. A ciò dobbiamo aggiungere la perdita di energia termica dal nucleo della Terra. E poi ci sono da calcolare tutte le perturbazioni da parte di altri corpi del Sistema Solare e l’impoverimento biochimico della superficie.

Il ciclo dei supercontinenti

Deserto curiosauro
Fra centomila anni: un enorme deserto, senza confini – curiosauro.it

Secondo la teoria di Milanković, il nostro pianeta subirà diversi cicli di glaciazione a causa della sua eccentricità, dell’inclinazione assiale e della precessione dell’orbita. E poi, non ci saranno più i continenti così come li conosciamo. Secondo il ciclo dei supercontinenti in corso, la tettonica delle placche darà vita a un supercontinente. L’unione definitiva fra continenti ci sarà tra duecentocinquantamila anni. Ma fra centomila, l’Italia sarà già stata schiacciata dalla costa africana.

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Probabilmente cambieranno anche il Nord e il Sud del mondo. L’Italia si sposterà ad Est. E il nuovo Polo Nord sarà occupato dall’attuale Centro America. Con l’aumento costante della radiazione solare causato dall’accumulo di elio nel nucleo del Sole, gli oceani cominceranno a evaporare. La superficie terrestre sarà caldissima e l’aria irrespirabile. Ma come cantavano i Nomadi, noi non ci saremo.

I pochi animali sopravvissuti sulla Terra

Chi resisterà? Nella loro allegra opera The Life and Death of Planet Earth, gli autori Peter D. Ward e Donald Brownlee hanno sostenuto che qualche forma di vita animale potrebbe sopravvivere. Anche quando neanche più un filo d’erba crescerà sul pianeta. Parliamo di insetti, lucertole e uccelli. Magari piccoli mammiferi, come i topi. Nei mari superstiti, continuerebbero a nuotare pesci e molluschi.  Ma con il passare dei secoli, senza ossigeno, anche queste specie morirebbero. Come? Per asfissia. 

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Una volta che la luminosità solare sarà del 10% in più del suo valore attuale, la temperatura media della superficie globale raggiungerà i 47° C. L’atmosfera, perciò, diventerà una serra umida e farà evaporare del tutto i mari. E così anche gli ultimi pesci spariranno. Ma per arrivare a questo doppiamo aspettare novecentomila anni, più o meno. Mentre il nostro gioco di previsione si concentra sul futuro della Terra a centomila anni. Una data che appare lontana, ma se ci pensate i dinosauri si sono estinti sessantacinquemila anni fa, quindi…

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