Scoprire se si ha un tumore al seno senza uscire da casa

Si chiama Blue Box, ed è un dispositivo di screening per il tumore al seno che dà risultati in soli 40 minuti. Aiuta le donne a monitorare e rilevare i primi segnali di un tumore al seno.

Il congegno è stato progettato da un ingegnere di Tarragona di 23 anni, Judit Girò Benet, che è riuscita a vincere, con questa invenzione, 30.000 euro messi in palio dal James Dyson Award 2020. Questo premio le è stato conferito proprio per la bravura nel trovare un modo poco invasivo nel rilevare i primi segni di cancro al seno.

Blue Box, il dispositivo domestico che scopre il tumore al seno – curiosauro.it

Come funziona?

La Blue Box preleva un campione di urina, e utilizza l’intelligenza artificiale per rilevare i primi segni di cancro al seno in soli 40 minuti con una precisione del 95%.

Si tratta di uno screening non invasivo ed indolore, che tranquillizza le donne e permette loro di avere un esito immediato e preciso.

I risultati vengono inviati direttamente a un’app sullo smartphone dell’utente, senza la necessità di recarsi in ospedale.

Circa il 40% delle donne, afferma Benet, salta la mammografia proprio perché ritenuta fastidiosa: questo è uno dei motivi per cui la Blue Box è stata progettata in modo da evitare ogni tipo di dolore.

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Judit Girò Benet ha iniziato a progettarlo quando a sua madre è stato diagnosticato il cancro al seno.

Blue Box, il dispositivo domestico che scopre il tumore al seno – curiosauro.it

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L’importanza dei cani

Da vari studi, si è notato che i cani sono molto importanti per rilevare la presenza di cellule cancerogene nell’organismo umano. Annusando il respiro dei pazienti questi animali sono in grado, per esempio, di rilevare il cancro ai polmoni.

Sulla base di queste conoscenze, anche l’ingegnere Benet ha deciso di utilizzare lo stesso sistema per la sua Blue Box. Per questo motivo, lo ha progettato per elaborare i campioni di urina in modo simile al sistema di profumo di un cane.

Le analisi e il costo

Il Blue Box esegue l’analisi chimica delle urine e trasmette i risultati al Cloud. 

L’algoritmo, reagendo alle specifiche sostanze nelle urine, fornisce una diagnosi. Se il risultato dovesse essere positivo, la donna sarà messa subito in contatto con un medico.  Tutte le informazioni vengono gestite da un’apposita App.

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Secondo l’ingegnere Benet, ogni volta che una donna usa la Blue Box sta alimentando l’intelligenza artificiale con dati, il che significa che la donna che verrà dopo di lei avrà una diagnosi ancora migliore.

Il dispositivo costa solo £ 60  e consente alle donne di testarsi quando vogliono.

Lo scopo del Blue Box, afferma Benet, è proprio quello di rendere lo screening parte della vita quotidiana: un’azione automatica e giornaliera come quella di lavarsi i denti!

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