Vi siete mai chiesti a cosa servivano le piramidi? | Ecco la verità

A scuola ci hanno insegnato che le grandi piramidi egizie sono opere funerarie dedicate ai grandi faraoni o ai nobili della civiltà egizia. In realtà non abbiamo nessuna conferma storiografica o archeologica che provi questa teoria. In nessuna delle piramidi a oggi note sono state rilevate tracce comprovanti o inequivocabili che l’utilizzo principale dell’edificio fosse funerario.

Insomma, nelle piramidi, spesso, mancano i corpi e i corredi funebri. E allora a cosa servivano queste magnifiche strutture nell’antico Egitto? Qual era la loro vera funzione?

Perché venivano erette le piramidi?

Le piramidi di Giza (wikipedia) – curiosauro.it

Le finalità architettoniche delle antiche piramidi egizie sono di sicuro collegate all’ambito religioso e funerario. Ma l’aspetto teologico potrebbe essere più importante della funzione meramente funeraria. In pratica, queste iconiche e affascinanti opere architettoniche hanno a che fare con un’antica e complicata operazione dottrinaria che, nella fase di unificazione del Paese, portò a una rivoluzione teologica e allo sviluppo di una nuova sensibilità rituale. La forma ideale fu ricavata dell’interpretazione di una vicenda della cosmogonia di Eliopoli. Il Benben era la collina primigenia che emerse dall’oceano primordiale e caotico del Nun, laddove il primo dio Atum generò se stesso. Ora, questa collina aveva un aspetto piramidale. E in base a questa iconografia, le piramidi rivelano una forma che rimanda a quella particolare collina.

Intorno al 3000 a.C. le tribù del Basso e dell’Alto Egitto si unirono in un unico popolo sotto la guida di un unico monarca. Tale fusione comportò uno scontro culturale, una riformulazione di miti arcaici e leggende, tradizioni e culti. Gli dèi antichi continuarono a essere celebrati, ma la società tentò di dare ordine alla religiosità istituendo dei centri di culto principali, sotto l’egida di grandi divinità comuni.

La funzione del faraone

Ovviamente, era il faraone, come capo religioso, a indicare quale fosse la direzione spirituale dominante. In questo senso, le piramidi potrebbero essere considerate come dei monumenti funebri destinati a ospitare i grandi monarchi, e quindi luoghi di culto legati alla celebrazione dei grandi faraoni. Ma è davvero tutto qui?

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C’è chi sospetta che le tombe piramidale siano nate come un mero esperimento architettonico. Prima del 2600 a.C. gli Egizi costruivano mastabe, ovvero tombe a forma di parallelepipedo. Poi, con il monumento funebre di Djoser, cominciarono a sovrapporre mastabe in ordine decrescente, dando vita a proto-piramidi.

Secondo altre fonti antiche, gli antichi Egizi potrebbero aver eretto le piramidi per custodire e tramandare informazioni religiose e culturali. In particolare, conoscenze astronomiche, matematiche, geografiche e teologiche. Tutti questi concetti furono impressi nella pietra, tramite i geroglifici. Anche la posizione stessa delle piramidi potrebbe rispondere a uno schietto uso astronomico.

La correlazione fra le piramidi di Giza e la costellazione di Orione

La Sfinge – curiosauro.it

Molti studiosi sottolineano una possibile correlazione tra la posizione delle principali piramidi della Necropoli di Giza e le stelle centrali della costellazione di Orione. Questi astri erano infatti associati dagli antichi egizi a Osiride, dio della rinascita e dell’oltretomba.

Secondo altre teorie, possono essere prese in considerazione anche diverse piramidi, più lontane, attraverso cui sarebbe possibile ricostruire l’intera costellazione. E per esagerare c’è anche chi sostiene che il fiume Nilo rappresenterebbe la Via Lattea. Oggi sappiamo che tutti questi riferimenti non sono sostenibili. Dal punto di vista scientifico, le piramidi non hanno alcuna relazione con una funzione da osservatorio astronomico.

La costruzione delle piramidi

Alla costruzione delle piramidi partecipavano architetti, ingegneri, operai e schiavi, ma anche astronomi (al tempo accomunati con gli astrologi) e matematici. Questo dettaglio è confermato da fonti greche e romane, e dunque confermerebbe almeno in parte la funzione “culturale” di questi edifici.

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La teoria più verosimile è quindi che gli egiziani avrebbero scelto la forma piramidale, per questi giganteschi edifici, per motivi simbolici. Volevano creare costruzioni che si innalzassero al cielo e quindi fornissero la possibilità allo spirito (del defunto o dei partecipanti al culto) di comunicare con gli dèi.

Lo slancio verso Ra

Il dio Ra in un geroglifico ben conservato (wikipedia) – curiosauro.it

Di sicuro questo slancio verso il cielo indica una svolta teologica. La piramide punta al sole, a Ra. Quindi c’è stato un momento in cui la teologia solare ha avuto il sopravvento sull’osiriaca. Come abbiamo detto, verosimilmente, la forma parte dal Benben, che aveva un importantissimo significato religioso. Dunque, l’antica collina mitologica divenne il modello di riferimento per varie strutture architettoniche, dagli obelischi ai templi solari, dalle piramidi ai pyramidion (ossia le cuspidi che si fissavano in cima alle piramidi).

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Tornando a Ra, è indiscusso che il mutamento teologico che interessò l’Egitto potrebbe aver portato i faraoni a investire molto di più sulla costruzione delle piramidi. Ecco, quello potrebbe essere stato il punto storico in cui la struttura tombale si è trasformata in opera simbolica e religiosa. Tensione pura dell’uomo egizio di raggiungere il cielo, il fine ultimo.

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