Topi che giocano allo sparatutto Doom: è successo davvero

Insegnare ai topi a giocare ai videgame. Ecco la missione della vita del neuroingegnere Victor Tóth. C’è voluto un anno intero di lavoro, per creare un’interfaccia adatta ai roditori e per addestrarli al gioco, ma alla fine Toth ce l’ha fatta. Ha insegnato ai topi a giocare a Doom, il famoso sparatutto. Come c’è riuscito?

La ricerca del neuroingegnere ungherese Viktor Tóth suona apparentemente un po’ sconclusionata: addestrare i topi a giocare al videogame anni ’90 Doom. E, infatti, l’impresa ha subito rivelato mille intoppi e difficoltà. Eppure, dopo un anno di training, le cavie hanno capito come muoversi e sono state in grado di superare il primo livello del videogioco!

Il Doom dei topi

Doom dei topi (captured) – curiosauro.it

Il ricercatore ha costruito un impianto di realtà virtuale, da zero, cioè appositamente concepito per i roditori. Ha poi insegnato a tre topi a muoversi con criterio attraverso i corridoi dei quadri dello sparatutto. Nota biografica: le cavie sono state battezzate con i nomi di John Romero, John Carmack e Tom Hall, come i tre creatori di Doom. Scopo dell’esperimento, insegnare ai topi a camminare attraverso un intrico di corridoi usando il motore del software Doom II.

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Il setup speciale di Tóth è stato organizzato su una pallina di polistirolo dotata di sensori, a cui è stato fissato un mouse, e su un monitor. Un sistema di controllo registrava le azioni dei giocatori e, in caso di scelte corrette (corsa in avanti, sparo), alimentava le cavie con dell’acqua zuccherata attraverso un apposito tubo.

Per sparare un colpo, il topo doveva sollevare il corpo. A causa di limiti di tempo, Tóth non è però riuscito a ottenere buoni risultati riguardo allo sparare. È stato invece bravissimo a insegnare ai topi a muoversi attraverso i corridoi del gioco.

I corridoi del videogame

Doom II, il gioco (captured) – curiosauro.it

Il corridoio nella versione per topi di Doom II appariva più dritto di quello che abbiamo conosciuto sui nostri PC, ma il percorso era ostacolato da alcune porte da dover aprire e da un goblin (uno solo) che bloccava la strada.

Di fronte al topo c’era un monitor curvo per computer. Le immagini proiettate rivelavano ai soggetti del test una mappa personalizzata di Doom II, con un’unica uscita.

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Il neuroingegnere, fiero del suo lavoro, ha dichiarato: “Ho costruito da zero un roditore VR e ho addestrato tre ratti a camminare in autonomia, senza intervento manuale, attraverso un corridoio creato con il motore DOOM II. Sebbene abbia implementato meccanismi per addestrare ulteriormente i ratti a sparare ai mostri nel gioco, non ho avuto abbastanza tempo per consolidare davvero questo comportamento”. A che serve tutto questo? A dimostrare quanto sono intelligenti certi topi. E quanto possano essere veloci nell’apprendimento.

 

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