Sapevi che gli Stati Uniti e la Russia sono più vicine di quanto immaginavi?

Mai come oggi i territori di Stati Uniti e Russia sono stati più vicini. E no, non c’entra la politica: dipende dal riscaldamento globale. Che cosa sta succedendo?

Al di là della netta e macroscopica demarcazione geografica segnata dallo stretto di Bering, continente asiatico e americano si sfiorano attraverso due isolotti poco considerati da analisti politici e storici. Stati Uniti e Russia sono più vicini di quanto immaginiamo, e la distanza che intercorre fra le loro giurisdizioni continua a diminuire, anno dopo anno.

Solo tre chilometri di distanza

La distanza fra Stati Uniti e Russia - curiosauro.it
La distanza fra Stati Uniti e Russia – curiosauro.it

Due poco conosciuti isolotti del mare di Bering segnano il confine tra le due grandi potenze mondiali del Novecento. Da una parte il territorio americano, dall’altro quello russo. Quando il mare ghiaccia d’inverno, chiunque potrebbe passare da uno Stato all’altro, a piedi, in due minuti. Ma non si può fare: è proibito sia dalle autorità statunitensi dello Stato dell’Alaska sia dai soldati russi che pattugliano il confine asiatico.

Conosciamo bene la geografia dello stretto di Bering, dove una strozzatura marina oppone nell’emisfero settentrionale gli Stati Uniti e la Russia. Lo stretto si estende tra capo Dežnëv, il punto più a Est del continente asiatico, e capo Principe di Galles, il punto più a Ovest del continente americano.

Lo stretto è largo circa un’ottantina di chilometri e rivela una profondità compresa tra i trenta e i cinquanta metri. Deve il suo nome all’esploratore russo Vitus Jonassen Bering (che però nacque in Danimarca), che lo attraversò nel 1728.

Ma la distanza fra Russia e Stati Uniti è assai minore se prendiamo in considerazione due isolette che affiorano in quel gelido mare. La separazione scende allora a tre chilometri. Stiamo parlando delle Isole Diomede.

Distanza geografica e distanza culturale fra Stati Uniti e Russia

Lo stretto di Bering (Google Maps) - curiosauro.it
Lo stretto di Bering (Google Maps) – curiosauro.it

Le due grandi potenze che animarono la Guerra Fredda stanno affrontando un periodo di distensione politica. Gli attriti ci cono ancora, ma non soffia più l’impetuoso vento della crisi. Si è parlato addirittura di costruire un tunnel sottomarino, per creare una connessione reale (con lavori appaltati alla Cina). Per ora, il loro confine comune, che passa in mezzo allo stretto di Bering e separa le due isolette rocciose chiamate Diomede, è più o meno tranquillo.

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I due isolotti rivelano dimensioni diverse. Quello più grande, il russo, è chiamato Imaqliq (ma è anche conosciuto come Nunarbuk o Isola di Ratmanov). L’isolotto più piccolo, l’americano, è chiamato Inaliq o Isola di Kruzenstern.

L’isola di ieri e l’isola di domani

Panorama delle isole Diomede (wikipedia) – curiosauro.it

Sono territori desolati, ma non del tutto vuoti. I russi hanno trasferito tutti gli abitanti sul continente, lasciando a Imaqliq solo una base militare. Gli americani invece ci vivono ancora: sull’isoletta di Imaliq resiste una piccola popolazione (meno di duecento persone) di inuit. Infrastrutture: una scuola e un negozio. E stop.

Il mare che fa da confine però si ghiaccia, e quasi ogni inverno le due isole si uniscono… Anzi, secondo alcuni storici Russia e Stati Uniti non sono mai stati così prossimi. Con il riscaldamento globale e lo scioglimento progressivo dei ghiacci questa unione non si verificherà più. Inoltre, le due isolette potrebbero essere sommerse e sparire.

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La distanza, per ora, è più culturale che fisica. Cambia anche il tempo. In che senso? L’isola russa, cioè quella più grande, è ventuno ore avanti rispetto a quella americana, per questioni di fuso orario. Perciò è definita l’isola di domani. L’altra, cioè l’americana, è l’isola di ieri.

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