Palestra nello Spazio | Come allenarsi nella stazione orbitante

Gli astronauti che partecipano alle missioni spaziali vanno incontro a molteplici disagi fisici. L’assenza di gravità provoca infatti deterioramento osseo e muscolare. Per questo, è necessario che gli astronauti si sottopongano a un serio programma di esercizi. Su ogni stazione spaziale c’è una palestra.

Sulla Terra, anche solo lo stare in piedi, comporta un minimo lavoro muscolare per l’uomo. Questo perché dobbiamo contrastare una resistenza, e quindi dobbiamo praticare uno sforzo. Nello Spazio questo sforzo si annulla: non c’è gravità. Quindi quando gli astronauti fanno ritorno sulla Terra, si sentono schiacciati da un peso a cui non sono più abituati e tendono a perdere l’equilibrio. Ma non solo: se guardate le immagini dei primi astronauti (come Jurij Gagarin, Jim Lovell, Valentina Tereškova, John Glenn, Neil Armstrong) tornati sul nostro pianeta dopo un periodo di lavoro nello Spazio, noterete corpi emaciati e sofferenti, quasi del tutto scarnificati. Ma i decennali test condotti sugli astronauti hanno dimostrato che diverse ore di esercizio giornaliero durante il viaggio spaziale permettono a questi professionisti di evitare l’indebolimento dei muscoli.

La palestra nello spazio

Palestra spaziale
Samantha Cristoforetti si allena nella palestra nella stazione spaziale (photo: ESA) – curiosauro.it

Ogni stazione spaziale è oggi provvista di una palestra attrezzata, in modo da poter utilizzare anche a gravità zero diversi attrezzi. Gli spazi però sono piccoli, e tutto dev’essere organizzato con metodo. Conta molto anche la fantasia di chi si allena. Dovunque troveremo un tapis-roulant per la corsa sul posto e una cyclette. Sappiamo infatti che queste macchine sono fondamentali per il rafforzamento dei muscoli e il miglioramento della circolazione sanguigna.

Gli astronauti sono continuamente monitorati. Indossano calzoni e tute speciali che sostengono e favoriscono la circolazione del sangue negli arti. Assumono poi farmaci specifici, integratori e proteine per non perdere del tutto la massa muscolare e non affaticare il cuore. Ma senza allenamento specifico, il loro corpo non resisterebbe a lungo.

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L’ESA (l’agenzia spaziale europea) ha per esempio messo a punto una macchina chiamata Flywheel Exercise Device, una sorta di ruota in cui l’astronauta può allenare tutti i muscoli del corpo. Viene usata sia per l’allenamento di preparazione al volo spaziale sia sulla Stazione Spaziale Internazionale come dispositivo avanzato per il fitness. E, molto probabilmente, presto vedremo macchine del genere anche negli studi di fisioterapia e negli ospedali: attrezzi siffatti (pratici e leggeri) sono utilissimi per tutti quei pazienti (giovani e vecchi) che devono recuperare tono muscolare.

Ciò che succede agli astronauti nelle stazioni spaziali, insomma, offre varie opportunità anche per studiare nuove strategie di recupero fisico per i malati di cancro o i pazienti che hanno dovuto essere costretti a lungo a letto. Tutte questi studi sono fondamentali per acquisire nuova consapevolezza sugli effetti della perdita di tessuto muscolare nel lungo periodo.

L’allenamento nella stazione orbitante

Palestra ISS
Allenamento nella stazione orbitante (photo: ESA) – curiosauro.it

Quando gli astronauti sulla stazione orbitante dell’ISS usano un tapis-roulant, devono essere assicurati al macchinario con delle corde. Queste corde vengono caricate, cioè tese per generare più resistenza, dal 66 al 100 percento del peso corporeo del corridore.

Abbiamo appreso molto degli allenamenti che si svolgono sull’ISS grazie alle testimonianze dirette degli astronauti. Il nostro Luca Parmitano, per esempio, ci ha parlato spesso della sua giornata tipo. E ci ha spiegato l’importanza dell’allenamento per resistere alla lunga vita spesa nella stazione spaziale.

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Appena sveglio (un po’ prima delle sei del mattino), il capitano Palmitano si reca in palestra per usare un attrezzo multiuso: l’Advanced Resistive Exercise Device (un braccio meccanico che è possibile muovere su più assi). Dopo colazione e dopo il lavoro ordinario, a turno con gli altri astronauti torna in palestra per usare il tappeto rotante o per pedalare. Ci sono poi i pesi per allenare braccia, gambe, schiena e addominali. Ci sono corde con cui praticare ginnastica passiva e stretching. Si utilizzano poi degli speciali manubri legati a un cavo ancorati alla pedana su cui si praticano la maggior parte degli esercizi.

Anche l’astronauta Samantha Cristoforetti ci ha mostrato i suoi allenamenti nella stazione orbitante. Abbiamo a disposizione anche un video. Eccolo qua:

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