Si può vivere senza respirare? La risposta ti sorprenderà, neppure i bambini a scuola la conoscono

Vivere senza respirare si può? La risposta non è scontata come potreste pensare, anzi, nemmeno a scuola i ragazzi sanno davvero se è possibile farlo!

Respirare è fondamentale per la vita di noi umani perché senza respiro si morirebbe. Almeno questo è quello che ci hanno sempre detto e insegnato. Ma sarà davvero così?

Il respiro
Fonte_wexnermedical.osu.edu

Di solito si può resistere vari giorni senza mangiare o bere, lo stesso non si può dire però del respirare. Non è ancora successo, infatti, di sentir parlare di qualcuno rimasto senza respiro per ore o giorni, a meno che non fosse morto.

Respirare fa bene

L’essere umano ha bisogno di un flusso costante di aria e di ossigeno per far funzionare il ciclo di Krebs, quello della respirazione cellulare aerobica. Questo processo è l’unico fino ad ora conosciuto che ci permette di rimanere in vita.

Polmoni
Fonte_yogabodymind.co.uk

Ma per quanto tempo una persona potrebbe essere in grado di rimanere senza respiro? Si stima che al massimo questo sia possibile per poche decine di secondi. Un’apnea volontaria fatta da un adulto può raggiungere i 45-60 secondi, ma il range di valori è variabile e può dipendere da:

  1. L’età.
  2. Lo stato di salute generale.
  3. L’allenamento del soggetto.
  4. L’abitudine alle alte latitudini.
  5. Se si fuma.
  6. Se si soffre di patologie respiratorie.

Ad ogni modo, dopo circa un minuto di apnea volontaria, quasi tutti i soggetti adulti non allenati sono costretti a riprendere fiato al più presto. Solo le persone preparate possono pensare di allungare questi tempi! Se non si respira per un po’ di tempo, infatti, la pressione parziale dell’ossigeno tende a diminuire, mentre quella dell’anidride carbonica, inversamente proporzionale, tende ad aumentare. Quando manca ossigeno nel sangue si va verso la morte biologica delle cellule e, di conseguenza, anche della persona.

Per chi è allenato…

… le cose cambiano, perché le probabilità di riuscire a rimanere senza respiro per tempi lunghi sono più alte. Le persone sportive, specie quelle allenate ad apnee prolungate, hanno le capacità fisiche e mentali per allungare i tempi di apnea, utilizzando delle specifiche tecniche di rilassamento studiate ad hoc.

Queste permettono di rallentare il battito cardiaco facendo in modo che il corpo usi al massimo l’aria inspirata prima dell’inizio dell’apnea. Si parla di emocompensazione che sarebbe lo spostamento del sangue dalle zone periferiche del corpo (mani, braccia, piedi e gambe) verso il tronco.

In Italia abbiamo due esempi di primatisti mondiali di apnea:

  1. Gianluca Genoni che è stato in grado di rimanere in apnea statica (senza muoversi) per 7 minuti e 30 secondi.
  2. Umberto Pelizzari che ha raggiunto i 150 m di profondità in apnea in assetto variabile, che prevede uno sforzo muscolare, con una immersione di 2 minuti e 57 secondi.

Insomma, stare senza respirare per qualche secondo lo possiamo fare tutti, ma se lo vogliamo fare più a lungo conviene… essere allenati. Non rischiate la vita per provare a fare qualcosa che potrebbe diventare pericoloso!

 

 

 

 

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