Aiutano a curare depressioni e stress | I benefici nascosti delle droghe psichedeliche

Le droghe psichedeliche possono aiutare a combattere la depressione e lo stress? Medici e neurologi credono che droghe sintetiche, come l’MDMA e la ketamina, e psichedeliche, come i funghi e l’LSD, in microdosi, possano essere sfruttate come risorse curative. Ma è davvero così?

Un gruppo di scienziati, medici ed esperti di droghe ha lanciato un appello all’UE affinché vengano approvate queste nuove terapie basate sull’uso di sostanze stupefacenti.

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Curare la depressione con l’MDMA e l’LSD (iStock) – www.curiosauro.it

Droghe psichedeliche per sconfiggere la depressione

MDMA, ketamina, funghetti allucinogeni ed LSD potrebbero essere sfruttate come sostanze utilizzabili in campo medico per curare la salute mentale. Ecco la tesi dei membri di Parea, un gruppo di scienziati, organizzazioni di pazienti e altri portatori d’interesse che vorrebbe introdurre l’uso clinico di certe droghe in ambito psichiatrico.

Dal punto di vista scientifico esistono diversi studi che sostengono il potere curativo di droghe sintetiche come l’MDMA e droghe psichedeliche come l’LSD su patologie come la depressione, i disturbi da stress post-traumatico e anche alcune dipendenze. In psichiatria, oramai, moltissimi professionisti giudicano positivi gli effetti di microdosi delle cosiddette molecole psichedeliche. Ma l’Unione Europea sembra poxo propensa a prendere in considerazione l’approvazione di nuove terapie a base di farmaci psichedelici. Insomma, le droghe oggi illegali potrebbero fungere da valide alternative agli psicofarmaci, ma senza sviluppare nei pazienti i noti effetti collaterali che preoccupano i terapeuti.

Come funzionano le terapie?

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Pasticche di MDMA: davvero le droghe sintetiche possono essere utilizzare in ambito psichiatrico? (Pixabay) – www.curiosauro.it

I neurologi pensano che queste sostanze, somministrate in modo controllato, possano stimolare i neurotrasmettitori cerebrali, come la serotonina, e offrire un prezioso contributo nel delicato meccanismo della regolazione delle emozioni. La psichiatria pensa invece che le droghe psichedeliche possano aiutare certi pazienti a lasciarsi andare, per affrontare traumi, paure e condizioni patologiche con maggiore trasporto. come iperattività, dipendenza o autismo.

David Nutt, neuropsicofarmacologo dell’Imperial College di Londra e presidente di Parea, ha più volte espresso la fecondità di tale approccio terapeutico.

Le sostanze più promettenti in questo senso sono la metilendiossimetanfetamina (ossia l’ecstasy o MDMA) e la psilocibina (contenuta in certi funghi allucinogeni). Ma da molti anni si studiano anche i benefici del dietilamide dell’acido lisergico (LSD, o acido) e della N-dimetiltriptamina (DMT). Con queste droghe psichedeliche si potrebbe curare la depressione resistente. Pare infatti che una singola dose di psilocibina possa offrire risultati straordinari, superiori a qualsiasi psicofarmaco.

Tali droghe rivelano una forte attività serotoninergica. Dunque risollevano l’umore e aiutano il pensiero ad astrarsi da ossessioni e paranoie. I funghetti e l’ecstasy riuscirebbero anche a curare il disturbo post-traumatico da stress (PTSD). Anche se i risultati scientifici appaiono abbastanza palesi e promettenti, sarà comunque difficile per la politica e l’opinione pubblica accettare le droghe come farmaci.

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