Chi guarisce dal Covid-19 rischia di sviluppare gravi disturbi mentali

Ormai è ufficiale: le persone che hanno avuto il Covid-19 rivelano un rischio del sessanta percento più alto di sviluppare disturbi mentali. Parliamo di ansia, depressione, dipendenza da sostanze o altri disagi psicologici gravi. Tale rischio è maggiore in chi è stato ricoverato. Ma si riscontra anche in chi ha subito sintomi lievi.

È innegabile che la pandemia ci abbia provati tutti dal punto di vista psicologico. Ma ora sappiamo che l’infezione in sé stessa potrebbe lasciare delle profonde tracce sulla salute mentale degli individui contagiati.

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Gli effetto sulla psiche di un’infezione da Covid-19 (Pxhere) – www.curiosauro.it

Covid-19 e disturbi mentali: cosa succede al cervello dopo l’infezione

L’impatto psicologico della pandemia è stato ben studiato da neurologi e psicologi. Ma finora gli studi si erano concentrati soprattutto sugli effetti indiretti, cioè sulle conseguenze dell’isolamento, della paura del contagio, et cetera. Una nuova ricerca pubblicata sul British Medical Journal ha provato qualcosa di davvero inaspettato e inquietante…

Pare infatti che l’infezione stessa possa segnare con tracce profonde la salute mentale dei pazienti. Al di là delle angosce collegate all’emergenza sanitaria, i ricercatori hanno stimato che chi è guarito dal Covid-19 potrebbe essere maggiormente a rischio di sviluppare disturbi mentali.

In pratica lo studio dimostra che chi si è ammalato di Covid, soprattutto se in forma grave, ha maggiori probabilità di sviluppare forme acute di depressione, ansia, insonnia e dipendenza da sostanze. E questo fino a un anno dopo l’infezione iniziale.

I dettagli dello studio

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Anche i più giovani infettati dal Covid-19 subiscono disturbi psicologici (Pixabay) – www.curiosauro.it

Lo studio si basa sui dati di oltre centocinquantamila pazienti americani che hanno contratto l’infezione tra marzo 2020 e gennaio 2021. Tutti questi dati provengono dall’archivio del Department of Veterans Affairs degli Stati Uniti.

Ebbene, tutti questi pazienti sono stati organizzati in due gruppi, attraverso lo studio delle cartelle cliniche. Da una parte c’erano le persone che non hanno avuto Covid e dall’altra coloro che avevano subito l’infezione. Il gruppo delle persone che hanno avuto Covid è stato poi diviso in altri due sottogruppi: il primo formato da pazienti ricoverati in ospedale e l’altro da persone non ricoverate.

I ricercatori hanno monitorato i tre gruppi per un anno intero. Perché? Per valutare il rischio di insorgenza di alcuni specifici disturbi mentali. Lo stress acuto, per esempio. Ma anche l’ansia, la depressione, la dipendenza da alcol e droghe, il declino neurocognitivo e i disturbi del sonno. Ed è venuto fuori che le persone infettate da Covid-19 avevano un rischio maggiore del sessanta percento di ricevere una qualunque diagnosi di disturbo mentale.

In particolare, il Covid-19 è stato associato a un aumento di ventiquattro casi su mille persone di disturbo del sonno. Poi di quindici per mille di disturbo depressivo. Di undici su mille di declino neurocognitivo. E di quattro per mille di dipendenza da sostanze.

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