L’infertilità maschile sta dilagando per colpa del caldo estremo: ma c’è una soluzione

L’esposizione a forti fonti di calore può ridurre la fertilità maschile e mettere quindi a rischio il concepimento. Con il caldo estremo che stiamo affrontando, alcuni andrologi denunciano un aumento dei casi di infertilità. Ma esiste davvero una correlazione fra aumento delle temperature e problemi nella produzione degli spermatozoi?

Attenti al caldo che, secondo alcuni specialisti, comporterebbe una preoccupante riduzione nella produzione di spermatozoi. Il global warming potrebbe condannare l’umanità a un’infertilità maschile diffusa.

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Quando parliamo di infertilità maschile intendiamo una ridotta o assente capacità riproduttiva, dovuta a un’insufficiente produzione di spermatozoi (Pixabay) – www.curiosauro.it

Aumenta l’infertilità maschile: è colpa del caldo?

Il numero di spermatozoi è uno dei parametri maggiormente indicativi per valutare la fertilità maschile. Contano ovviamente anche la forma delle cellule riproduttive virili, la loro vitalità e la loro motilità. E poi si analizza sempre pure la viscosità dello sperma. Ma, a livello scientifico, non ci sono più dubbi che le temperature elevate dei mesi estivi possano causare infertilità nell’uomo.

In generale, l’apparato riproduttivo maschile è molto sensibile agli shock termici. Conta la temperatura intratesticolare. E un calore elevato può avere effetti negativi sulla spermatogenesi, ovvero sulla formazione di spermatozoi. In più, lo stress termico potrebbe causare alterazioni nella qualità del seme e sulla sua capacità riproduttiva possono essere compromessi da temperature dannose per le gonadi.

Esistono tuttavia accorgimenti che possiamo adottare, specie in estate, per preservare la nostra fertilità. In pratica, per supportare la corretta la spermatogenesi, la temperatura scrotale non dovrebbe mai essere superiore a quella intra-addominale.

Lo scroto al fresco

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Tenere lo scroto sempre al fresco per salvaguardare la salute degli spermatozoi (Pixabay) – www.curiosauro.it

Se la temperatura del nostro corpo è di 36 gradi, quella dello scroto dovrebbe conformarsi intorno ai 34,5. Secondo gli specialisti anche un decimo di grado in più potrebbe rallentare la formazione degli spermatozoi, con una conseguente diminuzione della fertilità.

Uno studio pubblicato qualche tempo fa sull’Asian Journal of Andrology afferma che il riscaldamento globale sta facendo aumentare i casi di infertilità maschile in tutto il mondo. E pare che il calore non solo riduca il numero di spermatozoi ma comporti anche una frammentazione del DNA.

Chi lavora a contatto con fonti di calore molto intense oppure passa molto tempo sotto il sole o seduto dovrebbe rinfrescare costantemente la zona, per riportare lo scroto alla giusta temperatura. La sedentarietà non permette una corretta dissipazione del calore. E anche la fatica fisica estrema e gli sport come il ciclismo sono pericolosi.

Per raffreddarsi basta uno sciacquo in acqua fredda. Ma si può anche trattare la zona con del ghiaccio, senza però rischiare un contatto diretto.

Gli esperti consigliano poi di preferire i boxer agli slip. Bisognerebbe anche evitare di indossare indumenti troppo stretti, come per esempio i jeans aderenti, che compromettono la dispersione termica.

E al mare? Quando siamo in spiaggia, è importante mantenere il costume bagnato nelle ore più calde della giornata.

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