Attrazione sessuale per i giocattoli? Sembra esista veramente

Nei giorni scorsi si è parlato tanto sui giornali e sui social di una ragazza agalmatofila. Ovvero di una giovane affetta da agalmatofilia: un disturbo del comportamento sessuale legato all’uso erotico di oggetti inanimati. Agalma è una parola greca che sta per statua… Ma si può davvero nutrire attrazione sessuale nei confronti dei giocattoli?

La ragazza in questione ha confessato di essere sessualmente e sentimentalmente coinvolta da una costruzione Lego. Strano? Non più di tanto… La sessuologia studia infatti da molti anni queste parafilie che coinvolgono oggetti…

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Quando si amano i giocattoli… un po’ troppo! (Pixabay) – www.curiosauro.it

Attrazione sessuale nei confronti dei giocattoli: di cosa si tratta?

L’agalmatofilia non è certo una trasgressione contemporanea o una condizione venuta a galla negli ultimi tempi… Esiste da sempre. Ciò vuol dire che l’essere umano ha spesse volte espresso o nutrito attrazione sessuale verso oggetti inanimati come giocattoli, statue, bambole o manichini.

Il problema è che l’oggetto di cui si è parlato negli ultimi tempi non avrebbe una forma compatibile con quella umana: sarebbe una nave spaziale Lego! Esistono però numerosissime forme di sessualità oggettuale, e non è l’apparenza più o meno antropomorfica dell’oggetto a creare una discriminante. Infatti nel mondo sono sempre più diffuse bambole gonfiabili, sex toys e altri oggetti specificatamente sviluppati per soddisfare gli appetiti erotici di milioni di consumatori. In Antichità, invece, si parlava di pigmalionismo (avete presente il mito del Pigmalione?), che denotava l’amore per un oggetto di propria creazione.

L’agalmatofilia, in generale, convoglia la passione verso un oggetto comune. L’importante è che sia inanimato. Può essere un giocattolo, un manichino o una bambola. Negli ultimi anni abbiamo sentito parlare di uomini che hanno voluto sposare le proprie bambole gonfiabili e di una donna che ha dichiarato amore a un robot… Qualche anno fa circolò anche la storia di un signore che confessava di far sesso con la sua automobile.

Giochi, macchine e peluche

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Attrazione sessuale nei confronti dei peluche (wikipedia) – www.curiosauro.it

La storia del Lego, però, potrebbe anche essere un’ingegnosa trovata pubblicitaria. La donna che ha confessato di provare attrazione sessuale per i giocattoli della Lego è infatti un’intrattenitrice che condivide video a contenuto fetish. E pare che il riferimento ai mattoncini stimoli la fantasia di molti appassionati.

Un caso simile è quello della plushophilia. Dove Plushie sta per peluche e philia, ovviamente,  per amore. Quest’ultima parafilia coinvolge animali di peluche. E sembra che al mondo esistano un sacco di persone che modificano gli orsacchiotti con buchi o appendici falliche per poter interagire sessualmente con loro.

Oltre al già citato caso dell’uomo che confessò di avere rapporti con la sua automobile, c’è un altro caso di sessualità oggettuale molto famoso. Nel 1877 divenne celebre il caso di un giardiniere che si innamorò di una statua della Venere di Milo e che fu scoperto mentre tentava di accoppiarsi con essa.

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