Razionamento del grano? Nessun problema | Conoscevi l’albero del pane? La soluzione a tutti i problemi

Mai sentito parlare dell’albero del pane? Si tratta di un albero da frutto il cui nome scientifico è Artocarpus altilis. Imparentato con il gelso e il jackfruit, secondo alcuni botanici, nascerebbe come ibridazione da una pianta selvatica filippina chiamata Artocarpus camansi. E c’è anche chi lo considera il cibo che potrebbe salvare il mondo…

Dalla Nuova Guinea, dalle isole Maluku e dalle Filippine, l’albero si diffuse in Oceania, poi fu portato in Polinesia dagli inglesi e nei Caraibi dai francesi. Oggi viene coltivato in molte zone del mondo: in Asia, in America Centrale e in Africa. Genera un frutto che può essere cotto quand’è molto maturo. E secondo la tradizione ha la consistenza del pane e il sapore delle patate.

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Che cos’è l’albero del pane? (Commons license) – www.curiosauro.it

L’albero del pane: una risorsa per il futuro alimentare del mondo

Gli alberi del pane offrono frutti che fungono da alimenti di base per molte culture. In tutto il Sudest asiatico, in molte zone dell’Africa e nei Caraibi, moltissime persone usano questi frutti come in area mediterranea usiamo il pane. Inoltre il legno leggero e robusto di questa straordinaria pianta conosce numerosi utilizzi artigianali e industriali. Anche nella cantieristica navale e nell’edilizia.

Il frutto dell’albero del pane è composto per circa il 71% da acqua, per il 27% da carboidrati e per l’1% da proteine. Mangiato crudo è una ricca fonte di vitamina C e una moderata fonte di potassio e tiamina. Dato che quest’albero fruttifera tutto l’anno, garantisce elevata disponibilità di nutrienti. E, come anticipato, in molti angoli del mondo tale prodotto diventa un sostituto del grano o del riso.

Usi e vantaggi

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Ecco come appare il frutto al suo interno (wikipedia) – www.curiosauro.it

In media un albero del pane produce centocinquanta chili di frutti ogni stagione. E tutta questa frutta viene di solito conservata attraverso uno strano metodo… Si seppelliscono i frutti sbucciati e poi si lavano in una fossa foderata di foglie dove fermentano per diverse settimane fino a produrre una pasta appiccicosa e acida. Così conservato, il prodotto può durare anche più di un anno.

Una volta cotto il frutto dell’albero del pane può essere trasformato in base per frittelle, in farina o in un composto (da unire al latte di cocco) con cui creare dei biscotti. Nei Caraibi il frutto si cuoce intero a fuoco vivo e viene poi privato del torsolo per essere riempito di carne, latte di cocco o burro. Ma non dimentichiamoci che è commestibile crudo, e che può essere macinato per ottenere farina. I filippini consumano anche i suoi semi, abbrustolendoli sulla brace.

Alcuni ricercatori pensano che in questo periodo di crisi del grano e in vista delle conseguenze del riscaldamento globale, questo albero potrebbe presto diventare l’alimento principale per molte popolazioni del mondo. E per molti versi sarebbe un bene, dato che la sua coltivazione richiede meno terreno, acqua e fertilizzanti rispetto al grano e al riso. Dimenticavo! Questa straordinaria pianta contiene sostanze fitochimiche potenzialmente repellenti per gli insetti. E poi tutte le parti dei frutti che vengono scartate possono essere utilizzate per nutrire il bestiame.

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