Italia, terra di spiriti e maledizioni | Le leggende più spaventose della tradizione

Il territorio italiano è ricco di leggende riguardanti creature mostruose, spettri, fenomeni paranormali e occulti. Ma soffermiamoci su una regione in particolare: la Sicilia. Una terra dove antichissime storie vengono tramandate per via orale attraverso filastrocche e canzoni. I protagonisti di questi racconti sono quasi sempre dei fantasmi legati a personaggi reali: spiriti spaventosi che popolano la Sicilia.

Gli spettri che animano il territorio e la storia della Sicilia sono caratterizzati da storie dal sapore tragico o romantico, legate ai concetti di onore e tradimento. Esprimono cioè qualità che hanno molto a che fare con l’ideologia e la cultura del luogo.

Carini
La baronessa di Carini, una tragedia siciliana molto popolare. Uno degli spiriti più inquietanti della storia siciliana (wikipedia) – www.curiosauro.it

Spiriti e fantasmi della Sicilia

Una delle storie più note è quella della Bellina di Erice. Secondo la leggenda, nel XIII secolo a Erice abitava una bellissima vergine dai lucenti capelli neri che fece innamorare un barone. Costui, per poterla avere, le rubò l’anello, che le era stato donato da un altro giovane appena partito per la guerra, e lo contaminò con un incantesimo. Secondo l’incanto, baciando l’anello la Bellina si sarebbe innamorata del nobile. Ella però si rifiutò di cedere alle pressioni del barone. Così il nobile, preso dalla rabbia, gettò l’anello in un cespuglio di rovi.

La Bellina voleva recuperarlo, e così si punse e venne tramutata per magia in una biscia nera. Una creatura che si aggira ancora oggi per il paese. E chi incontra una biscia nera a Erice pensa dunque di aver trovato lo spirito senza pace della Bellina.

Fantasmi nobili e religiosi

Fra gli spiriti di Sicilia più noti c’è Laura Lanza, baronessa di Carini. Un personaggio realmente esistito. Nata nel XVI secolo, Laura venne data in sposa giovanissima, a soli quattordici anni, al barone don Vincenzo II La Grua-Talamanca. Ma il marito la trascurava, e così Laura trovò l’amore vero nel giovane Ludovico Vernagallo. Questa relazione proibita venne scoperta dal padre di lei che chiese a don Vincenzo il permesso di vendicarsi. Poco più tardi, cogliendo in flagrante gli amanti, il padre di Laura uccise entrambi nel castello di Carini. Era il 1563. E secondo la leggenda lo spirito di Laura continua ancora ad apparire ogni anno, il quattro dicembre, anniversario della sua morte, a Carini. E c’è chi vede spesso l’impronta insanguinata della sua mano sul muro della stanza in cui fu assassinata.

Anche il Teatro Massimo di Palermo è infestato da un fantasma. Si narra che per realizzare il teatro le autorità abbatterono quattro chiese, due monasteri e una delle porte storiche della città. E un operaio, secondo la tradizione, profanò la tomba di una suora. Tale azione mise fine all’eterno riposo della madre superiora del convento, detta la Monachella. Così la suora si vendica da anni su attori e spettatori, causando incidenti anche gravi.

La storia di Matteo Bonello

Caccamo
Il castello di Caccamo in Sicilia (wikipedia) – www.curiosauro.it

Il mio fantasma preferito siciliano è Matteo Bonello, nobile normanno signore di Caccamo nato nella prima metà del XIII secolo. Tale conte era al servizio di re Guglielmo I, ed era conosciuto come un grande cavaliere. Ma aveva voglia di affrancarsi e per questo diede vita a un’opposizione armata.

Dopo la tragica morte del figlio del re durante una rivolta in Calabria, Bonello fu arrestato e torturato, e infine messo a morte a Palermo. Si racconta che il suo fantasma sia tornato al castello di Caccamo, e qui ancora appare mostrando il volto sfigurato dalla tortura.

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