Scoperta una nuova Atlantide: ecco dove si trova e come è stata trovata

George Gelé non è un archeologo, ma è un appassionato di storia e di ricerche collegate al mondo del mistero. Un tipo eccentrico, senza dubbio, che sostiene di aver trovato una città sottomarina con una grande piramide sommersa al largo delle isole Chandleur, nel Golfo del Messico. Una nuova Atlantide.

Il personaggio, in quanto a curriculum e campo d’indagine, non offre molte garanzie. Ma afferma di aver compiuto numerosi sopralluoghi nel sito in cui crede si trovi una città antica di dodicimila anni.

Sub
Un sub in una ricerca archeologica subacquea. Qualcuno ha trovato una nuova Atlantide? (Pixabay) – www.curiosauro.it

La piramide sommersa della nuova Atlantide messicana

Gelé ha parlato della sua scoperta con numerosi tabloid inglesi. E, incredibilmente, ha ottenuto parecchia attenzione. Durante le sue interviste ha riferito di essere entrato in contatto con misteriosi tumuli di granito nascosti appena al largo della costa delle isole Chandleur nel Golfo del Messico. Fra questi tumuli l’archeologo dilettante crede di aver scoperto anche un’immensa piramide sommersa.

Cosa ci sarebbe in fondo all’oceano? Gelé parla di centinaia di edifici monumentali di granito ricoperti di alghe e limo. Dunque una città perduta, di cui la storia non serba alcuna memoria. Secondo gli studi dell’Indiana Jones del Terzo Millennio tutti questi reperti potrebbero essere geograficamente correlati alla Grande Piramide di Giza. In che modo? Come punti nevralgici posti lungo un’enorme curva planetaria (cioè immaginaria) che congiungerebbe varie aree devozionali o architettoniche antiche e misteriose. E tutto convergerebbe verso questa nuova Atlantide al largo di New Orleans.

Le strane teorie dell’archeologo dilettante

Golfo del Messico
Il Golfo del Messico, il punto in cui dovrebbe sorgere la nuova Atlantide dotata di una piramide… (wikipedia) – www.curiosauro.it

Il nostro Galé ha anche una teoria per spiegarsi come la grande città sommersa sia stata costruita. Secondo lui un antico popolo ha trasportato le enormi pietre lungo il fiume Mississippi e le ha poi assemblate alla sua foce, cioè presso l’attuale New Orleans. Gelé ha svolto le sue ricerche sul campo insieme a un certo Ricky Robin, un pescatore locale. E anche costui ha voluto dire la sua sull’eccezionale scoperta raccontando che la bussola della sua barca è impazzita quando si sono avvicinati all’area della piramide sommersa.

I cliché della scoperta del grande edificio maledetto ci sono tutti. Manca soltanto la sparizione dell’imbarcazione, come succede a chi attraversa il Triangolo delle Bermuda. Insomma, penso sia chiaro che la ricerca di Galé sia catalogabile nel filone della pseudoarcheologia. Una branca molto chiassosa dell’indagine storica, dove in ogni momento possono spuntare fuori alieni, giganti, mostri, cospirazioni internazionali, vampiri, maledizioni e spiriti occulti. Non a caso Galé si rifà all’autorità di Edgar Cayce , sensitivo e chiaroveggente americano morto nel 1945.

La versione di Cayce

Cayce www.curiosauro.it
Edgar Cayce, il veggente americano che profetizzò la riemersione di Atlantide (wikipedia) – www.curiosauro.it

Cayce si presentava al pubblico come il Profeta dormiente, sostenendo di poter vedere il futuro e il passato durante il sonno o la trance. E proprio una visione sul passato lo informò della presenza di una enorme massa terrestre nel Mar dei Caraibi. Per tutta la sua vita, Cayce sostenne di sapere dove si nascondesse il continente di Atlantide. “Esso si trovava nell’Atlantico. Ma poi si è spaccato. Una parte è finita nel Golfo del Messico e un’altra nel Mediterraneo.”  La posizione originaria dell’Atlante secondo il Profeta dormiente doveva corrispondere a uno spazio che va dal Mar dei Sargassi al Mar dei Caraibi. Cayce si spinse anche a profetizzare la riemersione del continente perduto

Quindi quando Geroge Gelé parla di una nuova Atlantide sta insomma parlando della vecchia Atlantide. Ha delle prove? Il suo aiutante Robin afferma pure di aver raccolto dei sassi quadrati nelle sue reti. E ha pensato subito che fossero pezzi della piramide. Intanto Gelé si chiede come mai le grandi università non lo abbiano contattato per finanziargli una ricerca più profonda… Già! Chissà perché!

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