Tutte le scoperte del progetto ScanPyramids in Egitto

La missione ScanPyramids è nata nel 2015 come un progetto internazionale guidato dall’Università del Cairo e dall’Istituto francese HIP (Heritage Innovation Preservation). L’intenzione era quella di scansionare le piramidi egiziane dell’Antico Regno, ossia Khufu, Chefren, Cheope) per rilevare la presenza di vuoti interni e strutture sconosciute. Dopo due anni di lavoro, molti articoli, controversie e dubbi, è arrivato il momento di un bilancio.

ScanPiramyds, il progetto per esplorare l’interno nascosto delle piramidi (wikipedia) – curiosauro.it

Che cosa abbiamo scoperto grazie al progetto ScanPyramids

C’è chi ha definito le scoperte di ScanPyramids come delle preziose informazioni che apriranno una nuova fase dell’egittologia. E c’è invece chi parla di un fallimento totale. Al di là di polemiche e di contrapposizioni ideologiche, il progetto è riuscito a ottenere risultati apprezzati dalla comunità archeologica e molto promettenti, secondo il punto di vista degli storici.

Il progetto, lanciato nell’ottobre 2015, si è articolato sulla combinazione di procedimenti non invasivi e tecniche non distruttive, per poter studiare le antiche piramidi e approfondire tutti i processi e le tecniche di costruzione di questi monumenti. Il team ha utilizzato quindi tecniche d’indagine varie e aggiornate. Dalla termografia a infrarossi alla tomografia a muoni, dalla simulazione 3D alla ricostruzione informatica. Il muone è una particella elementare con carica elettrica negativa e spin pari a 1/2, caratteristico dei fermioni, che può essere utilizzato per un processo chiamato appunto muografia. Si tratta di una tecnica simile in linea di principio alla radiografia (imaging con raggi X) ma in grado di rilevare oggetti molto più grandi. Dunque, possiamo definire ScanPyramids come un progetto interdisciplinare che unisce scienza, tecnologia, storia, archeologia e arte. Nel 2017, è apparso su Nature l’articolo che celebrava la più grande scoperta del progetto. Quale?

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In quello studio, il team descriveva la scoperta nella grande piramide di Cheope di un vuoto “delle dimensioni di un aereo”. La missione ScanPyramids aveva infatti l’obiettivo primario di raccogliere maggiori informazioni sulle piramidi egiziane per svelare alcuni misteri ancora nascosti, evitando costosi e pericolosi scavi.

Cunicoli e vuoti

La stanza segreta di Tutankhamon – curiosauro.it

In pratica, la tomografia ha rivelato varie anomalie nella piramide di Cheope. Gli apparecchi hanno infatti scoperto sbalzi termici e differenze di calore nella parte inferiore dell’edificio, lasciando intuire la presenza di stanze nascoste e cunicoli mai scoperti finora. Anomalie simili sono state notate anche nella parte superiore. I ricercatori hanno individuato dei vuoti sospetti anche nella sala della tomba di Tutankhamon (nella Valle rei Re). Grazie a dei droni per la ricostruzione in 3D, il team ha poi eseguito una topologia precisa del luogo in cui sorge la piramide.

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Nello specifico, grazie alla tomografia a muoni, gli archeologi hanno registrato tre “grandi vuoti” nell’antica piramide di Cheope, cioè nell’edificio più imponente della necropoli di Giza. Parliamo di una cavità precedentemente sconosciuta sul bordo nord-orientale, all’incirca a cento metri di altezza, profonda come una grotta. Un secondo vuoto è stato scoperto alle spalle dell’area dei galloni della parete nord di Khufu sopra il corridoio detto discendente. Il terzo vuoto appare invece gigantesco: si trova appena sopra la nota grande galleria di Giza, in un’area piuttosto circoscritta. Lunga almeno trenta metri, questa zona dovrebbe contenere una sala segreta.

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