Darwin contro Dio: perché non è detta l’ultima parola

Per molti anni, le istituzioni religiose hanno criticato il fatto che nelle scuole si insegnasse la teoria evoluzionistica a discapito del creazionismo. La tesi principale da cui si muove questa critica, spesso pronunciata da teologi dogmatici e critici dello scientismo, consiste nella mancanza di prove oggettive a sostegno del darwinismo. Ma un simile argomento ha senso? È davvero giusto continuare a opporre Darwin a Dio?

La teoria dell’evoluzione è ormai riconosciuta come la miglior spiegazione per lo sviluppo della vita sulla Terra dalla sua origine. Ecco perché la si insegna in tutte le scuole e le università del mondo. Eppure c’è chi vorrebbe che, accanto alla teoria di Darwin, venisse insegnato anche il creazionismo.

Darwin vs Dio
Un particolare della Cappella Sistina dipinto da Michelangelo (wikipedia) – www.curiosauro.it

La visione di Darwin contro la visione di Dio: cosa ne pensa la scienza?

Proviamo a sostenere fino in fondo le tesi dei creazionisti, per capire se hanno davvero senso. Da un lato abbiamo una visione scientifica, ovvero la teoria dell’evoluzione, formulata da Charles Darwin nel 1859. Dall’altra parte abbiamo il contenuto di una fede religiosa, basata su uno scritto sacro. Possiamo davvero opporre Darwin a Dio?

Il creazionismo si basa principalmente sul racconto della creazione presente nella Genesi, ovvero il primo libro dell’Antico Testamento. E in molti Paesi (soprattutto negli USA) esiste un fortissimo fronte creazionista che critica e rifiuta ogni tipo di discorso legato all’evoluzionismo. Cioè alla teoria secondo cui l’uomo si sarebbe sviluppato come un primate.

Eppure la fede religiosa si può conciliare con una visione scientifica del mondo. Anche papa Francesco ha dichiarato che l’evoluzione non contraddice il senso della creazione. E molti teologi pensano che la Genesi vada letta in senso allegorico. Di diversa opinione era papa Benedetto XVI, che criticava aspramente la visione evoluzionistica definendola come una negazione del senso puro della vita. Per papa Ratzinger il mondo nasce dal logos, cioè dal senso creatore, e rappresenta il volere di Dio. Descriveva invece l’evoluzione come una logica senza senso, in cui il mondo era ridotto a un prodotto casuale.

Ci sono anche scienziati che ammettono che il processo evolutivo possa essere guidato da un creatore dotato di intelligenza. Ovvero che non tutto sia casuale o senza senso. E per provare questo punto di vista si chiamano in causa i cosiddetti “salti evolutivi“, ovvero quei passaggi epocali da una specie all’altra che la natura da sola non sarebbe in grado di compiere.

Le prove che mancano all’evoluzionismo

Evoluzione
Hanno ragione gli evoluzionisti o i creazionisti? (Pixabay) – www.curiosauro.it

C’è anche da dire che l’evoluzionismo è una teoria, non una legge. Insomma, non abbiamo la certezza scientifica che Darwin avesse ragione, dato che mancano prove inconfutabili a sostegno della sua interpretazione. Non troviamo la documentazione fossile necessaria a dar credito all’evoluzione. Mancano infatti i fossili intermedi. Stiamo parlando del tanto chiacchierato anello mancante

Ma davvero non disponiamo nemmeno di un fossile intermedio? In realtà ci sarebbe l’archeopteryx: un uccello con gli artigli sulle ali, che secondo molti evoluzionisti potrebbe rappresentare una forma intermedia tra rettili e uccelli. Ma anche su questa specie non abbiamo certezze, dato che potrebbe trattarsi di un uccello a pieno titolo.

Forse non ha nessun senso opporre Darwin a Dio, dato che da un lato parliamo di una teoria biologica fondata su un’intuizione scientifica, e dall’altra di un’entità superiore e trascendente, che nulla dovrebbe aver a che fare con il mondo creato. Ma la questione non è del tutto risolta. Dunque è sbagliato credere che l’evoluzionismo sia un dato di fatto e che il creazionismo sia una superstizione ormai superata.

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