È fra le più luminose ed estese viste finora… Ecco cos’è

Un fenomeno atmosferico inaspettato e davvero coinvolgente. Un’aurora remota,  per molti aspetti, sorprendente. Secondo gli scienziati coinvolti nello studio, è fra le più luminose ed estese viste finora…

Un team di astrofisici degli Emirati Arabi Uniti, coinvolti nel progetto EMM, Emirates Mars Mission, ha studiato un fenomeno imprevisto e, senza dubbio, misterioso catturato dall’Hope Mars Orbiter. Uno spettacolo di luce nel cielo che si verifica principalmente durante la notte nell’emisfero meridionale del pianeta rosso.

Un fenomeno raro e scientificamente rilevante (Commons license) – curiosauro.it

L’aurora sinuosa: fra le più luminose ed estese mai viste

L’Hope Mars Orbiter è riuscito a catturare immagini straordinarie delle enigmatiche aurore di Marte. E, secondo gli astrofisici che le stanno studiando, queste immagini forniranno nuove importantissime informazioni sulle interazioni tra l’atmosfera del pianeta rosso, i suoi campi magnetici e il vento solare.

Le aurore nascono quando particelle solari particolarmente cariche attraversano il filtro dell’atmosfera e ne disturbano l’integrità. Anche sulla Terra tali fenomeni riescono a dimostrarsi spesso irripetibili e spettacolari, come nel caso dell’aurora boreale. Le aurore marziane sono però ancora più misteriose e affascinanti, proprio perché l’atmosfera del pianeta rosso è uno strato complesso e al contempo fragile, di cui non riusciamo ancora a inquadrare ogni caratteristica  e funzionalità. Estremamente rarefatta e priva dei gas più leggeri, questa atmosfera lascia passare tutti i raggi ultravioletti.

Grazie alle ultime osservazioni dell’EMM siamo in grado di analizzare un fenomeno mai visto prima: un’aurora sinuosa discreta, dove “discreta” sta per poco appariscente… Insomma, un’enorme aurora che si avviluppa e sembra strisciare come un verme o un serpente estendendosi per buona parte del pianeta. Definiamo l’aurora discreta uno spettacolo di luce notturno, insistente soprattutto sull’emisfero meridionale del pianeta rosso. L’astrofisica sapeva da tempo che su Marte doveva verificarsi questo tipo di aurora (proprio come accade sulla Terra) ma gli scienziati non l’avevano mai vista così bene. Né sapevano spiegarsi la sua formazione. Questo perché Marte non ha un campo magnetico globale come la Terra, che è considerato il fattore scatenante principale per l’aurora (boreale e meridionale sul nostro pianeta).

Istantanee sinottiche dell’atmosfera

L’alba su Marte (wikipedia) – curiosauro.it

Appena la sonda Hope è giunta su Marte ha potuto inquadrare delle belle aurore. Ma in poco meno di un anno (la sonda è arrivata a destinazione nel 2021) non si era mai visto un fenomeno del genere. Tale scoperta permette osservazioni mai effettuate prima su questa scala. Ecco perché gli astrofisici dell’EMM hanno deciso di intensificare la loro attenzione su questi processi atmosferici.

I ricercatori possono ora ottenere istantanee sinottiche dell’atmosfera su quasi l’intero disco planetario. E non si tratta solo di ammirare effetti aurorali su vasta scala ma anche di poter analizzare eventi ritenuti rari come l’aurora sinuosa e discreta.

Si tratta di una fra le aurore più luminose ed estese mai percepite. Una vasta gamma di lunghe strisce simili a spire composte da emissione di elettroni energizzati nell’atmosfera superiore. Queste bande si estendono per molte migliaia di chilometri, dal lato diurno a quello notturno di Marte.

Queste speciali osservazioni dell’aurora dipendono dal fatto che Marte stesse subendo una tempesta solare. In questo modo, infatti, il flusso di elettroni del vento solare è più veloce e turbolento del solito. Le osservazioni, come abbiamo detto, sono tra le più luminose ed estese mai catturate da Hope, e ora possono essere analizzate con lo strumento EMUS, l’Emirates Mars Ultraviolet Spectrometer, che cattura la luce a una lunghezza d’onda di 130,4 nanometri (nm).

Dunque, come si forma un’aurora discreta su Marte? Nasce attraverso l’interazione del vento solare e della crosta nell’emisfero meridionale del pianeta. Ecco la risposta degli studiosi. Ma presto arriveranno teorie analitiche più precise.

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