Come vengono prodotte le banconote e come riconoscere quelle false

Da un millennio almeno, per vivere, usiamo le banconote, ossia strumenti di pagamento sotto forma di biglietti stampati e autenticati. Il primo a parlarne in Occidente fu Marco Polo, che notò l’uso di questi “fogli” in Cina. In Europa produciamo moneta cartacea in maniera sistematica più o meno dal 1500. Ma come vengono prodotte le banconote?

Davvero possiamo definire le banconote come semplici biglietti cartacei a cui attribuire un valore convenzionale? In realtà, il processo di fabbricazione di questo prodotto è assai complesso. Vi siete mai chiesti per esempio di che materiale sono fatte le banconote? Se avete risposto carta, avete sbagliato!

Produzione delle banconote: come avviene? (captured) – curiosauro.it

Ecco come vengono prodotte le banconote

In quasi tutto il mondo le banconote sono di cotone, lino o canapa. Raramente sono di plastica. Non sono mai fatte di carta, perché questo materiale andrebbe incontro a un’usura velocissima. Nel caso degli euro che usiamo ogni giorno, il materiale scelto è il cotone… Quindi la fabbricazione parte da lì: da un processo agricolo di coltura e raccolta di cotone. Tale materiale va poi lavorato per ottenere dei fogli dal peso adatto agli scopi. Le caratteristiche essenziali sono la resistenza, la particolare consistenza e la lucentezza. L’elaborazione della moneta cartacea è un lavoro di altissima qualità e si svolge in numerose fasi. Secondo la BCE (Banca Centrale Europea) la realizzazione di un lotto completo non può essere eseguita in meno di un mese di lavoro.

Si parte sempre dalle cartiere, che lavorano il cotone. Si tratta di centri autorizzati e controllatissimi in cui si preparano i fogli su cui vengono stampate le monete cartacee. Già dalla cartiera vengono fuori fogli provvisti di filigrana (cioè la tipica immagine che si vede in controluce) e di filo di sicurezza (una linea scura che autentica l’integrità del foglio). Per questioni di sicurezza la BCE non può rivelare quali materiali vengono utilizzati nel processo di produzione. Sono segrete anche le principali tecniche di realizzazione delle banconote. Sappiamo però che oggigiorno la produzione è completamente automatizzata. Gli uomini controllano solo il lavoro delle macchine.

Dalle cartiere alla calcografia

I caratteri distintivi di una banconota (captured) – curiosauro.it

I fogli vengono tagliati da macchine predisposte. E poi lavorati grazie ad altre componenti. Tutti i fogli filigranati arrivati dalle cartiere vengono sottoposti alla procedura offset. Ciò significa che le banconote vengono stampate da entrambi i lati con un inchiostro speciale  (cangiante). A questo punto i biglietti vanno asciugati.

Dopo ritornano alla stampa. E qui parte la serigrafia: una tecnica fondamentale per dare valore al biglietto. Tramite la serigrafie le macchine attribuiscono a ogni foglio una placca olografica. Infine si passa alla calcografia: un timbro calco pone un’immagine in rilievo in un angolo del foglio. Che è la parte ruvida che si sente al tatto. Per ultimo si stampa il numero di serie.

Come si riconosce una banconota falsa? Basta inclinarla… Se sul retro non noterete una striscia brillante con il simbolo e il valore autenticato, siete di fronte a un falso. Guardate poi le strisce e le placchette olografiche presenti sul foglio: devono mostrare dei buchini visibili controluce. Questi fori devono dar vita al simbolo dell’euro.

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