SOLDI | Di che materiale sono fatte le monete correnti

In tasca, nel portafoglio o perse da qualche parte, abbiamo sempre con noi delle monete. Li chiamiamo spicci, centesimi o monetine. Ma sono comunque soldi. La moneta solida è la più antica forma di valuta mai esistita. E ancora resiste… Anche se presto dovremo rinunciare alle monetine da uno e due centesimi di euro.  Ma come nasce il nome moneta e come si produce questo bene? 

Centesimi di euro – curiosauro.it

La leggenda dell’origine delle monete

Quando il gallo Brenno stava per assediare Roma, quindi nel 390 a.C., in cima al Campidoglio vi era il tempio dedicato a Giunone dove venivano allevate delle oche sacre. All’arrivo dei galli le oche iniziarono a starnazzare e svegliarono il console Marco Manlio che diede l’allarme all’esercito. In questo modo i Romani riuscirono a contenere gli invasori. Da quel momento in poi Giunone divenne Moneta, dal verbo monere, cioè ammonire, avvertire. Proprio sul Campidoglio, pochi anni dopo, fu costruita la prima zecca, dove si producevano i sesterzi, che vennero poi chiamati monete…

Per i Romani i soldi erano in oro, in argento, in ferro e stagno. E fino all’Ottocento circolavano quasi esclusivamente monete metalliche coniate impiegando metalli preziosi. Si creava moneta portando il metallo grezzo presso la zecca, di solito di proprietà o autorizzata dallo Stato, e qui veniva fatto il conio. I materiali preziosi venivano dalle miniere. Ecco perché la quantità di moneta dipendeva dalle estrazioni e dall’economia del Paese. E i prezzi aumentavano o diminuivano in base alla quantità di moneta circolante. Con la diffusione delle banconote e del sistema creditizio, le monete si sono svincolate dalle miniere

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Oggi invece le monete da uno e due centesimi hanno un nucleo di acciaio inossidabile che viene ricoperto in rame. Gli euro da 10 centesimi, 20 centesimi e 50 centesimi sono realizzati in una lega dell’89% di rame, 5% di alluminio, 5% di zinco e l’1% di stagno. Un euro e due euro sono bimetalliche. Hanno cioè una parte argentea (creata con rame e nichel) e una parte dorata (nichel-ottone).

I materiali più usati

Una moneta aurea romana, coniata dall’imperatore Tiberio (wikipedia) – curiosauro.it

Di recente alcuni studenti del Politecnico di Milano hanno realizzato un inventario dei dati riguardanti la composizione del circolante mondiale. Ed è venuto così fuori un elenco dei materiali maggiormente utilizzati.

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Secondo questa statistica, i materiali più sfruttati sono acciaio, nichel, alluminio, ottone, cupronichel, rame e bronzo. Quasi più nessuna zecca impiega oro o argento. Non converrebbe. E poi, ci sono altri criteri che spingono alla scelta della materia prima. In genere si tende a evitare l’uso eccessivo di nichel, che può scatenare reazioni allergiche in soggetti sensibili. Funziona invece meglio il rame, con le sue leghe, per le proprietà antibatteriche. Ma il rame costa, questo è il problema. Quasi tutta l’Europa, infatti, presto dirà addio all’uno, ai due e ai cinque centesimi (l’Italia non li produce più già dal 2018), proprio per evitare sprechi.

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