Dolore | Perché alcune persone lo sentono meno di altre

Che cos’è il dolore? Possiamo definirlo come una percezione sensoriale complessa. Ovviamente non fine a se stessa… Ogni dolore ha una funzione biologica ed evolutiva precisa: ci segnala un’anomalia o un pericolo. L’intensità di questa percezione può variare da leggera a fastidiosa, da intensa a insopportabile. Eppure, di fronte a uno stesso stimolo offensivo, non è detto che tutte le persone provino lo stesso dolore. Ecco perché…

Oggi cercheremo di spiegare perché alcune persone provano meno dolore rispetto ad altre. E anche perché esistono persone che non lo provano affatto. In realtà esiste una vera e propria patologia che porta dei soggetti a non accusare questo stimolo. Si tratta di una malattia vera e propria. E nel mondo, fino ad oggi, sono stati diagnosticati almeno un migliaio di casi del genere.

Sofferenza fisica: non tutti la percepiamo allo stesso modo (Pixabay) – curiosauro.it

Sensibilità al dolore, perché varia da persona a persona

La percezione del dolore è un meccanismo molto complesso. Dipende dalla sensibilità somatoviscerale, da stimoli meccanici e termici e dalla reattività del corpo rispetto alla tensione muscolare e alla posizione articolare. Per far sì che uno stimolo diventi reale percezione, c’è bisogno che questo impulso sia recepito, trasmesso ed elaborato a livello fisico e chimico.

La sensazione passa prima di tutto nel midollo spinale, e qui i segnali dei primi neuroni vengono trasmessi ai secondi neuroni. Qui si innescano reazioni riflesse e connessioni dirette. Insomma, o il corpo reagisce subito, o lo stimolo passa al cervello. Tali reazioni sono però fortemente soggettive. Ecco perché la soglia del dolore è sempre personale.

Quindi, se i neuroni preposti alla ricezione e all’elaborazione sono danneggiati, potrebbero fraintendere o non cogliere alcune qualità sensoriali dello stimolo. In pratica ci sono persone che provano poco dolore anche dopo un grosso trauma e altre che soffrono anche per via di una pressione leggera di un dito su un dato punto. Un problema qualsiasi in questa complicata rete di trasmissione dell’informazione può creare una diversa percezione del dolore. In più, il problema può essere genetico.

Possiamo anche dire che la sofferenza non è determinata esclusivamente dai segnali neuronali che dalle fibre nervose arrivano al cervello. Questa percezione è strutturata anche da circostanze cognitive acquisite, come ricordi, paure, aspettative e sentimenti. Molti studi hanno dimostrato che la memoria della sofferenza abbassa la soglia del dolore. Cosa significa? Che meno percepiamo lo stimolo più ci pare sopportabile. Se invece la sensazione si ripete o è prolungata, il nostro cervello reagirà con un allarme più forte. Quindi ciò significa che il trattamento del dolore deve essere sempre tempestivo e adeguato.

I soggetti che non provano mai sofferenza fisica

Rambo doveva avere una soglia del dolore molto alta! (captured) – curiosauro.it

Gli insensibili al dolore sono spesso individui fratturati o che hanno subito incidenti associati a ustioni. Questi eventi non sono cause dell’insensibilità ma effetti… I primi casi di insensibilità congenita al dolore sono stati documentati negli anni ’30. Successivamente, la scienza medica ha identificato un vero e proprio problema genetico. Una mutazione nei geni che blocca la sensazione di dolore negli esseri umani.

Di recente uno sviluppatore di software della città di Tolosa, nel sud della Francia, ha affrontato un problema simile. L’uomo si è accorto che le due figlie piccole continuavano a farsi male e a finire in ospedale. Era come se non avvertissero gli stimoli della sofferenza fisica. Dopo un esame approfondito, i medici hanno capito che le due bambine avevano il problema genetico citato in precedenza. Quindi non si accorgevano dei danni che si autoprocuravano. Una si è dovuta amputare un dito di un piede. Un’altra cammina con le stampelle perché si è frantumata più volte il ginocchio.

Insomma, difetti genetici estremamente rari possono far sì che le persone non provino alcun dolore per tutta la vita. Tale condizione si chiama analgesia congenita. E non è affatto una cosa bella!

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