Attenzione all’etichetta | Ecco perché l’acqua deve avere un pH compreso tra 7 e 9,5

Il pH dell’acqua costituisce la misura della concentrazione degli acidi (ioni di idrogeno, H+) o delle basi (ioni di idrossido, OH-) in una soluzione acquosa. In pratica è la misura dell’acidità di una soluzione. Tanto per orientarci, l’acqua pura dovrebbe rivelare un pH pari a 7, cioè al valore che corrisponde a una situazione di neutralità.

Difficilmente troveremo in natura o in commercio dell’acqua con un valore pari a 7. Questo perché in ogni soluzione acquosa sono disciolte varie sostanze minerali. In più la presenza aggiuntiva o la mancanza di ioni H+ può conferire all’acqua caratteristiche acide o basiche. Di norma, comunque, si consiglia di bere acqua con un pH compreso tra i 7 e i 9,5.

Riguardo il pH dell’acqua. Impariamo a leggere bene l’etichetta (Pixabay) – curiosauro.it

Il pH giusto dell’acqua

Acque con un pH compreso fra questi due termini rivelano concentrazioni di composti alcalinizzanti. Cioè sodio, potassio, silicio, magnesio e calcio. Sostanze che riducono l’acidità, in pratica. In termini fisici e chimici il pH dell’acqua è infatti un parametro che misura la concentrazione di ioni idrogeno caricati positivamente (H+), ovvero degli indicatori di acidità. Leggendo le etichette delle bottiglie, ci accorgiamo che le acque minerali hanno di solito un pH compreso tra 6.5 e 8. Il valore sotto il 7 è considerato però non adatto a tutti i consumatori.

Bere acqua alcalina, cioè con un pH superiore ai 7 e inferiore ai 9,5, fa bene. Per quale motivo? Ci sono vari benefici, in realtà. Le acque alcaline riequilibrano la flora intestinale, hanno un’azione antiossidante e prevengono le malattie degenerative. Riducono l’azione dei radicali liberi. Curano l’osteoporosi (grazie al calcio). Bilanciano i processi di acidificazione. Combattono anche le malattie infettive. L’acidità, infatti, può portare alla proliferazione di agenti patogeni, che sono appunto i responsabili delle infezioni.

Sappiamo bene che l’acqua non troppo acida aiuta l’organismo a eliminare la cellulite e gli accumuli di grasso. Quindi possiamo anche affermare che l’acqua alcalina favorisce la perdita di peso. In base a quale meccanismo? Perché l’acidosi è una delle cause principali di cellulite e sovrappeso. Poi ci sono i calcoli renali, che sono costituiti da minerali e sali acidi… In tal senso, alcalinizzare i reni aiuta a sciogliere i calcoli già formati e a prevenirne la formazione di nuovi.

Anche le mucose e le vie respiratorie hanno bisogno di acqua alcalinizzata, perché l’acidità può essere loro dannosa. C’è anche chi sostiene che l’acqua con un pH compreso fra 7 e 9,5 possa favorire l’equilibrio nei livelli della pressione arteriosa. E questo perché gli acidi sono in grado di ostruire le pareti delle arterie.

Differenze fra acqua minerale alcalina in bottiglia e acqua alcalina ionizzata…

Quali acque fanno meglio alla salute? (Pixabay) – curiosauro.it

Che differenza c’è fra acqua alcalina minerale in bottiglia e acqua alcalina ionizzata?
La prima è un’acqua di sorgente, cioè naturale, che emerge dal suolo, dalle montagne o dalle rocce. Per questo è un’acqua naturalmente ricca di elementi quali calcio, potassio, silicio, magnesio e bicarbonato. Che sono tutti composti alcalinizzanti.

L’acqua alcalina ionizzata ha un’origine artificiale. Viene ionizzata attraverso l’elettrolisi. Di solito si parte dall’acqua naturale del rubinetto, e la si sottopone a un processo di ionizzazione per elettrolisi per rendere il pH più alcalino. Questa ionizzazione si basa sull’azione di dispositivi che separano gli ioni negativi da quelli positivi attraverso l’utilizzo di due elettrodi in titanio, uno positivo e l’altro negativo, rivestiti di platino. Anche quest’acqua rivela un pH ideale per il corpo. Ma non può apportare i minerali che si trovano nelle acque di sorgente.

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