Animali mutanti | Cambiamenti climatici e imprevedibili conseguenze faunistiche

Sempre più studi confermano che il cambiamento climatico sta danneggiando anche gli animali. Diverse specie selvatiche, insidiate dall’innalzamento delle temperature, si stanno spostando verso maggiori latitudini o altitudini. E stanno anche cambiando aspetto. Ecco quali sono gli animali mutanti.

L’84% delle specie che vivono in ambienti aridi stanno migrando o mutando abitudini. Alcuni animali stanno cambiando addirittura aspetto. Cosa sta succedendo?

Gli uccelli stanno cambiando aspetto? (Pixnio) – curiosauro.it

Gli animali diventano mutanti a causa del riscaldamento globale

Il pianeta diventa ogni giorno più caldo e molti animali stanno addirittura cambiando forma. Ci sono esemplari che mostrano becchi più lunghi. Altri che hanno sviluppato zampe od orecchie più grandi per regolare meglio le loro temperature corporee. L’ornitologa Sara Ryding della Deakin University in Australia ha descritto alcuni di questi cambiamenti su un articolo pubblicato su Trends in Ecology and Evolution. Siamo di fronte allo sviluppo di nuove specie di animali mutanti?

Non solo gli uomini ma anche gli animali devono adattarsi ai cambiamenti climatici. E vengono così stravolti i normali tempi evolutivi biologici. Tutto ciò stressa le specie faunistiche o le distrugge. Solo in pochi fortunati casi questa mutazione è indolore.

Il mutamento animale forzato

Il toporagno. Che è un soricide, appartenente al clade laurasiatheria ed è quindi filogeneticamente assai più prossimo ai carnivori che non ai roditori. (Piqsels) – curiosauro.it

La ricerca mostra che il cambiamento climatico è un fenomeno complesso e progressivo: interessa vaste regioni geografiche e un’ampia gamma di specie. Gli animali mutanti sono dovunque. Ma gli uccelli sono le specie più colpite. Diverse specie di pappagalli australiani rivelano, in media, un aumento del 4-10% delle dimensioni del becco. Rispetto al 1871, tutte queste famiglie di pappagalli presentano becchi più lunghi e spessi. Lo stesso succede con gli juncos nordamericani dagli occhi scuri.

Ma i cambiamenti riguardano anche i pesci e i mammiferi. Ci sono topi, per esempio, che hanno allungato la loro coda. E sono cresciute anche le zampette dei toporagni. Gli aumenti delle dimensioni delle appendici si aggirano intorno al 10% in molti roditori e piccoli carnivori. Ma in tante specie di animali stanno crescendo molto anche le orecchie.

Correlazioni fra riscaldamento globale e mutazioni evolutive

Non ci sono troppi dubbi sulle cause di questi sconvolgimenti morfologici. Gli animali cambiano abitudini ed ecosistema per via del caldo e della desertificazione. Affrontano così ambienti diversi, cui devono adattarsi in fretta. Probabilmente influisce anche l’inquinamento, con la distruzione degli habitat congeniali alle specie.

Attenzione: il mutamento di forma non significa affatto che gli animali stiano affrontando il cambiamento climatico in maniera positiva. Evolvono per sopravvivere, ma non tutte le specie ci riescono. Questo è il problema. Nei prossimi anni potremmo perdere moltissime specie, soprattutto quelle più delicate. Occorre dunque mappare ogni singolo cambiamento per registrarlo e studiarlo nel merito.

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