Inflisse agli inglesi un’epocale sconfitta: il condottiero di cui non si parla

William Wallace fu un patriota scozzese del XIV secolo, un condottiero coraggioso e un geniale generale. Ancora oggi viene considerato un eroe nazionale. Si ribellò al governo britannico, coinvolgendo la plebe e alcuni nobili. Quando il re gli mandò contro l’esercito, Wallace rimase ad attenderlo con pochi uomini, ma non si arrese e, infine, umiliò gli inglesi con una cocente sconfitta.

Tantissimi romanzi, quadri e opere teatrali parlano dell’epopea dell’eroe William Wallace. Poi, nel 1995 Mel Gibson ha reso immortale questo grande capitano della Scozia medievale con il famosissimo film Braveheart. Nella pellicola si parla di un uomo animato dal sentimento di vendetta. Ma chi era davvero Wallace e perché la sua impresa fu così importante?

Una statua dell’eroe nazionale scozzese: il condottiero Wallace (wikipedia) – curiosauro.it

L’eroe nazionale scozzese: il condottiero William Wallace

William Wallace nacque forse a Elderslie, intorno al 1272 e morì a meno di trent’anni a Londra. Questo giovane cavaliere cadetto raccolse intorno a sé bande di ribelli, plebei, mercenari e alcuni nobili scozzesi per guidare una strenua insurrezione contro re Edoardo I e resistere all’avanzata inglese. Ma per capire l’importanza di questa sua impresa militare dobbiamo prima ricordare che cosa succedeva in Scozia in quegli anni.

Nel 1286 il re scozzese Alessandro III era andato incontro a una morte tragica: era precipitato da una scogliera con il suo cavallo. E questo re lasciò come unica erede al trono di Scozia una bambina di tre anni: sua nipote Margherita. La piccola viveva in Norvegia con il padre, un principe che aveva sposato la figlia di Alessandro, all’epoca già morta. Gli scozzesi dovevano quindi trovare un reggente in attesa che Margherita diventasse più adulta e potesse sposarsi. I nobili si riunirono a Scone, laddove si diceva che i Celti scegliessero i loro capi. E così furono eletti sei Guardiani per gestire la transizione. Ma tra i sei governanti c’erano frizioni e invidie. E così il re d’Inghilterra Eduardo I provò ad approfittarne. Con l’intervento inglese, John Balliol divenne sovrano di Scozia. Ma Balliol non si sottomise al re che l’aveva aiutato a insediarsi.

La marcia di Edoardo in Scozia e la resistenza al guado del Forth

Wallace in un dipinto romantico (wikipedia) – curiosauro.it

Nel 1296 Edoardo portò il suo esercito in Scozia e catturò Balliol. Furente lo umiliò pubblicamente spogliandolo delle insegne regali. Dopodiché lo fece imprigionare a Londra. Inoltre gli inglesi portarono con loro in Inghilterra la Pietra del destino, la roccia di Scone su cui avveniva la cerimonia di incoronazione dei re scozzesi.

La Scozia pareva ormai sottomessa al nuovo sovrano inglese. Quasi tutti i nobili locali gli avevano già giurato fedeltà. Dalle campagne avanzò però uno sconosciuto: William Wallace. Il figlio di un cavaliere che si era messo alla guida di un piccolo esercito per ribellarsi al governo inglese.

Molti scozzesi si unirono a Wallace. E presto anche dei nobili sposarono la sua causa. Ciò spinse Edoardo I a mandargli contro un esercito. A questo punto, però, i nobili abbandonarono Wallace accordandosi con Londra (trattato di Irvine, 1297). Ma William continuò la sua campagna, infliggendo agli Inglesi una memorabile sconfitta presso Abbey Craig, al guado del Forth. Con il suo esercito non regolare si spinse fino alle porte di Newcastle. Al suo ritorno in Scozia il popolo lo proclamò guardiano del regno. Di nuovo, però, Edoardo gli mosse contro il suo esercito. William si ritirò ma fu battuto presso Falkirk. Lasciò la carica di guardiano e continuò a lungo la sua guerra contro gli inglesi.

Più che guerra, però, dovremmo parlare di guerriglia. Per attaccare gli inglesi, si spinse fino in Francia. Infine, l’eroe fu catturato a tradimento presso Glasgow e fu processato. Trasferito a Londra fu giustiziato.

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