La potenza solare del Nord Africa è tre o quattro volte superiore alla media europea. C’è per questo chi pensa che potrebbe essere utile tappezzare il Sahara di pannelli fotovoltaici per soddisfare il fabbisogno energetico africano ed europeo. Esistono già molti progetti per la creazione di una centrale solare gigante nel deserto. Ma gli esperti avvertono che una simile iniziativa potrebbe portare a gravi conseguenze…
Una grande centrale solare nel Sahara
Siamo davvero disposti a trasformare il Sahara in una gigantesca centrale solare per coprire il fabbisogno europeo? Un progetto del genere potrebbe di certo offrire al mondo nuova energia rinnovabile, ma di riflesso danneggerebbe il clima globale.
I deserti, in linea teorica, dovrebbero essere luoghi privilegiati per raccogliere l’energia solare, che è la fonte di energia più abbondante e pulita che abbiamo. I deserti sono spaziosi, sempre illuminati, relativamente piatti e ricchi di silicio. Il silicio è la materia prima per i semiconduttori di cui sono fatti i pannelli solari… E, infatti, i dieci impianti solari più grandi del mondo si trovano nei deserti o nelle regioni aride. Anche nel Sahara sono già stati installati chilometri di pannelli fotovoltaici.
Ma c’è chi pensa che dovremmo trasformare tutto il Sahara in un gigantesco parco solare, in grado di soddisfare l’intera domanda mondiale di energia. Compagnie internazionali stanno lavorando a progetti mastodontici di questo tipo sia in Tunisia che in Marocco…
Sole e calore
Il problema è che il fotovoltaico non produce solo energia trasferibile ma anche calore. Le superfici nere dei pannelli solari assorbono la maggior parte della luce solare, ma solo una piccola parte di quell’energia, cioè il 15%, viene convertita in elettricità. Il resto viene restituito all’ambiente sotto forma di calore. I pannelli sono di solito molto più scuri del terreno che ricoprono, quindi una vasta distesa di celle solari assorbirebbe molta energia aggiuntiva e la emetterebbe sotto forma di calore, influenzando il clima.
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Se questi effetti fossero solo locali, potrebbero non comportare nessun impatto rilevante in una zona arida e spopolata. Ma i giganteschi impianti che sarebbero necessari per soddisfare la domanda mondiale creerebbero un surriscaldamento nocivo a livello continentale e oltre. Tutto il calore sarebbe ridistribuito dal flusso d’aria nell’atmosfera, con effetti disastrosi sul clima.
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Ecco perché ci sono tanti dubbi sui progetti internazionali che riguardano il Sahara. Per esempio, in Africa non sono affatto contenti del progetto Desertec del 2009. Un piano per costruire centrali a concentrazione solare nel deserto e coprire entro il 2050 i due terzi della domanda dei Paesi locali e il 15% del fabbisogno europeo…