Il piccolo borgo di Caggiano, nel Cilento, in provincia di Salerno, ospitò per molti anni una guarnizione di cavalieri templari. In questo centro al confine con la Basilicata, esistono ancora testimonianze romane, longobarde, normanne, bizantine… Ma gli ospiti che hanno lasciato le tracce più significative sono appunto i cavalieri templari.
I cavalieri templari a Caggiano
Il borgo di Caggiano si erge imponente sulla cima di un costone roccioso. Ci troviamo nel pieno del Parco nazionale del Cilento, a quasi mille metri di altitudine. Tutti i dintorni sono dominati da cime irregolari, uliveti, campi di grano, placide valli e verdi colline. E nel paese ogni scorcio parla di passato, di dominazioni straniere, di conti e cavalieri. Anche i famosi cavalieri templari si stabilirono in queste terre. Ma come fecero ad arrivare in questo remoto angolo di Cilento?
Caggiano era un centro piccolo durante l’Impero Romano. Nel periodo delle invasioni barbariche la cittadina fu distrutta dai Vandali, poi, nel VI secolo, fu sconvolta dalle stragi delle guerre tra Goti e Bizantini. I nuovi dominatori, i Longobardi vi costruirono delle grandi fortificazioni. Dopodiché nel IX secolo, tornarono i Bizantini, e con il loro arrivo, molti profughi dai paesi costieri si rifugiarono a Caggiano. Fra questi vi erano perlopiù monaci, legati al rito greco, perseguitati dagli iconoclasti. Chiese come Santa Caterina e Santa Maria dei Greci testimoniano l’importanza del culto orientale in questo borgo. Con l’arrivo dei Normanni la cittadina si dotò di un castello. All’epoca, infatti, nella zona passava un’importante via che congiungeva la Campania alla Puglia, percorsa ogni anno da migliaia di pellegrini diretti in Terra Santa.
I cavalieri nel Sud Italia
Proprio dalla Terra Santa arrivarono i cavalieri templari, che nel XII secolo, quindi alla fine della loro gloriosa storia, vi eressero una mansio (una commenda) in contrada Sant’Agata. In realtà, in zona, erano presenti anche i cavalieri dell’ordine degli Ospitalieri (cioè il futuro Ordine di Malta), che gestivano l’ospedale dedicato a San Giovanni. Questa proprietà templare era situata fuori dal centro abitato, in direzione nord. Oggi, sono ancora visibili i ruderi della struttura, con una chiesa a navata unica racchiusa in un recinto fortificato con torri, dedicata a Sant’Agata. Come loro abitudine, i templari ospitavano i viandanti all’interno del monastero. Offrivano quindi servizi per i pellegrini.
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Qui ammassavano anche i proventi derivati dalla gestione di alcune terre. Di sicuro i cavalieri avevano scelto questa zona sia per la posizione geografica favorevole, sia per potersi garantire provviste: olio, grano, fichi e altri prodotti qui coltivati. Inoltre, nella zona c’era un cimitero: i monaci miliziani venivano seppelliti poco lontano dalla chiesa.
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Dopo pochi anni di presenza, i cavalieri templari entrarono in crisi. Il loro ordine venne soppresso e tutti i cavalieri furono dichiarati eretici. Con la soppressione dell’ordine, datata nel 1312, la mansio di Caggiano fu ceduta agli Ospitalieri.