L’ultimo pensiero | Cosa succede nel cervello con la morte

Cosa succede nel cervello umano prima e durante la morte? La scienza è riuscita a studiare il comportamento delle onde cerebrali durante i trenta secondi precedenti e successivi alla morte. Ciò è stato possibile studiando il cervello di un paziente epilettico, deceduto a ottantasette anni per infarto.

I pensieri che seguono la morte: uno studio neurologico svela come si comportano le onde cerebrali trenta secondi dopo il decesso (Pixabay) – curiosauro.it

Cosa succede nel cervello prima e dopo la morte

La scienza neurologica potrebbe essere prossima a una delle risposte più attese dall’umanità: che cosa succede nel nostro cervello mentre moriamo? Alcuni medici americani hanno accidentalmente registrato l’attività cerebrale di un paziente morente. Stavano infatti usando l’elettroencefalografia (EEG) per misurare e curare le convulsioni in un uomo epilettico di ottantasette anni, poi il paziente ha subito un infarto…

Si tratta della prima volta in assoluto che degli scienziati hanno registrato l’attività di un cervello umano prima, durante e dopo la morte. Abbiamo dunque a disposizione le onde cerebrali del soggetto trenta secondi prima del decesso, durante la morte, e trenta secondi dopo la morte. Secondo i medici e gli scienziati che hanno analizzato questi dati, sembrerebbe che il tracciato del moribondo fosse simile, se non identico, a quello di un cervello durante un sogno, un ricordo intenso o la meditazione.

Morire è ricordare

Il passaggio dalla vita alla morte è… un ricordo… – curiosauro.it
Tutti i risultati dell’indagine sono stati pubblicati su Frontiers, un inserto di Aging Neuroscience. Il responsabile della ricerca, il dottor Ajmal Zemmar, neurochirurgo dell’Università di Louisville, afferma che il nostro cervello può rimanere attivo e concentrato durante e anche dopo il passaggio alla morte. Le oscillazioni neurali, ovvero le onde registrate con l’ECG, appaiono compatibili con quelle registrate in volontari durante la stimolazione del ricordo.

Insomma, morire significa rimembrare! Con la morte, il nostro cervello ricorda o, per meglio dire, si ritrova in una vaga dimensione caratterizzata da memorie e sforzo mnemonico. Al di là dell’aspetto mistico della questione, la scienza può comunque affermare che il cervello continua a funzionare finché è irrorato di sangue, quindi per alcuni secondi dopo che il cuore si è fermato.

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Il team di Zemmar ha misurato oltre novecento secondi di attività cerebrale intorno al momento della morte e stabilito un focus specifico per indagare su cosa è successo nei trenta secondi prima e dopo che il cuore ha smesso di battere. Nei trenta secondi precedenti e successivi al decesso le onde cerebrali dell’uomo hanno continuato a muoversi, ma secondo un ritmo compatibile con quello dell’esperienza onirica o del richiamo dei ricordi. Può darsi che, come spesso si afferma, nel momento della morte, la nostra mente si perda in un veloce ma esaustivo flashback della nostra esistenza. “Ho rivisto scorrere tutta la mia vita!”, si dice quando si ha paura o la certezza di morire. E forse funziona così.

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