Prisma2G | Al via il progetto per creare un satellite di monitoraggio tutto italiano

Un nuovo satellite Prisma sarà lanciato in orbita… Parte così il progetto per la realizzazione e la messa in azione di un satellite italiano di nuova generazione. Prisma2G è un’apparecchiatura sviluppata dall’ASI (agenzia spaziale italiana).

Il nuovo satellite Prisma2G studierà la Terra con immagini ad ampio spettro (ASI) – curiosauro.it

Prisma2G, il nuovo satellite con super-vista

Arriva il via libera alla fase di studio per lo sviluppo del satellite Prisma2G. Un’apparecchiatura scientifica creata dall’agenzia spaziale italiana (ASI), sotto la direzione di Fabrizio Tosone, e con la collaborazione della Thales Alenia Space.

La Thales Alenia Space è una joint venture tra Thales e Leonardo. Siglando un contratto con l’agenzia spaziale italiana, l’azienda si impegna nella realizzazione di uno studio di fattibilità relativo alla missione iperspettrale di osservazione della Terra denominata appunto Prisma Seconda Generazione (2G). L’obiettivo è il monitoraggio delle risorse naturali e dell’atmosfera.

Così come il suo predecessore, che è ormai in orbita dal 2019, anche Prisma2G sarà un satellite dotato di super-vista. La missione Prisma, ossia Precursore iperspettrale della missione applicativa, è infatti equipaggiata con una lente iperspettrale per catturare immagini attraverso le varie dimensioni dello spettro elettromagnetico. In pratica osserva la Terra dal visibile all’infrarosso.

Le duecentoquaranta bande

Un nuovo satellite sviluppato da Thales Alenia Space (Getty) – curiosauro.it

Tutti i sensori ottici passivi satellitari attualmente operativi registrano la radiazione solare riflessa dal nostro pianeta in una decina di bande spettrali. Invece gli strumenti della missione Prisma possono acquisire duecentoquaranta bande (duecentotrentanove bande spettrali più il canale pancromatico). In questo modo il nuovo satellite potrà acquisire dati più precisi e completi su molti processi ambientali. L’apparecchiatura studierà principalmente i fenomeni legati al cambiamento climatico.

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La tecnologia iperspettrale, ovviamente, riesce a cogliere ciò che l’occhio umano non potrebbe mai captare. Il satellite è programmato per riconoscere non solo le forme degli oggetti ma anche gli elementi chimici che esse contengono. Il primo satellite Prisma garantisce già una buona qualità di indagine. Tuttavia, con Prisma2G si prevede un grande passo in avanti.

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Il nuovo strumento è arricchito con componenti più avanzate e rivela una risoluzione spettrale a dieci metri. Inoltre sa generare immagini in 3D che permettono di avere una visione a trecentosessanta gradi dell’area di interesse. Sono possibili anche immagini mosaico, che permetteranno di catturare più dettagli di una zona ampia in un unico sorvolo del satellite.

Dati raccolti

Il satellite è stato progettato sotto la responsabilità di Leonardo per inviare a Terra circa tre terabytes di immagini iperspettrali al giorno. Lavorerà cioè a un numero di dati dieci volte oltre la capacità del suo predecessore.

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L’augurio è che la missione Prisma di seconda generazione possa garantire a livello nazionale la continuità della fornitura di immagini iperspettrali, che saranno poi usate dalla comunità scientifica ed applicativa. Come annunciato, Prisma2G osserverà la Terra, cercando di svelarne i segreti, per monitorare gli effetti dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento.

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