Nutri-score, il nuovo sistema di valutazione degli alimenti che non piace a tutti

Nasce con l’intento di dare il via libera o lo stop definitivo ad alcuni prodotti, ma in Europa non tutti lo amano, nemmeno noi italiani! Ecco perché non si riesce a trovare un accordo su questo sistema.

Nutri-score etichetta alimentare amata dai francesi – curiosauro.it

Un sistema amato dai francesi

Il Nutri-score è un sistema di etichettatura in uso in Francia che è ora al vaglio della Commissione Europea per essere diffuso in tutta l‘Unione. Rappresenta un’etichetta nutrizionale che converte il valore nutrizionale dei prodotti in un semplice codice composto da 5 lettere, ognuna con il proprio colore.

Ad ogni prodotto viene assegnato un punteggio basato su un algoritmo scientifico. Questa formula tiene conto dei nutrienti da valutare nei cibi che possono essere dannosi, come:

  1. Valore energetico.
  2. Quantità di zuccheri.
  3. Grassi saturi.
  4. Sale.

E anche di quelli positivi, come:

    1. La quantità di fibre.
    2. Le proteine.
    3. Frutta.
    4. Verdura e noci.
    5. Olio di colza.
    6. Olio di noci.
    7. Olio d’oliva.

Ogni alimento è contraddistinto da un colore in base alle sue caratteristiche più o meno buone (per esempio il verde è assegnato agli alimenti più sani, mentre il rosso ai più nocivi).

Nutri-score etichetta alimentare amata dai francesi – curiosauro.it

Un sistema da interpretare

Lo scopo principale del Nutri-score è quello di combattere l’obesità e le malattie cardiovascolari, anche se questo schema a colori trascura alcuni aspetti legati ai dolcificanti artificiali. A sviluppare questo sistema di etichettatura è stato il nutrizionista Serge Hercberg con il suo gruppo di ricercatori, e in Francia il suo utilizzo è su base volontaria (nel senso che ogni azienda decide se applicarla o meno sui prodotti). Questo sistema si è diffuso anche in Belgio, Germania, Lussemburgo, Olanda e Spagna. 

I contrari, invece, sembrano essere il nostro paese, la Repubblica Ceca, la Svezia, Cipro, la Lettonia e la Romania, che sollevano dei forti dubbi sulle sostanze che vengono messe al bando dall’etichetta. Il Nutri-score, infatti, calcola la quantità di zuccheri e grassi su 100 grammi di prodotto, senza valutare in effetti quale sia la dose giornaliera consigliata per una dieta sana.

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La scelta italiana

In Italia si è deciso di adottare lo schema denominato Nutrinform Battery, anch’esso su base volontaria, che il nostro paese ha presentato come alternativa al Nutri-score. L’etichetta, in questo caso, indica la percentuale di energia assunta e i nutrienti rispetto alla porzione di consumo consigliata dell’alimento.

Lo schema Nutrinform Battery è basato su dati scientifici e sulle analisi reali di cosa serve a livello nutrizionale a ciascun essere umano, per questo l’Italia lo sostiene con forza. All’interno, infatti, viene riportata l’indicazione quantitativa del contenuto di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale della singola porzione. Il contenuto energetico è espresso sia in joule che in calorie e la quantità in grammi.

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La differenza tra il Nutrinform Battery e il Nutri-score sta nel fatto che il primo informa, consentendo una scelta libera e consapevole del consumatore, mentre il secondo tenderebbe ad educare, orientando la scelta su un prodotto in base a una supposta salubrità dell’alimento determinata da un algoritmo.

Nutrinform Battery l’antagonista italiana al Nutri-score – curiosauro.it 20220217
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