Ciotola di vetro blu di 2000 anni fa ritrovata a Nijmegen, in Olanda

Una ciotola integra di vetro rinvenuta a Nimenga, cioè Nijmegen, in Olanda, dovrebbe risalire a più di duemila anni fa. Ed è molto strano riscontrare che in queste zone, così tanti anni fa, sia stato possibile creare simili manufatti. Siamo forse di fronte a una testimonianza di un contatto anticipato fra i Batavi e gli antichi Romani.

La ciotola blu di epoca romana scoperta in Olanda (captured) – curiosauro.it

La ciotola di Nijmegen

L’antica Nimega (che oggi chiamiamo Nijmegen) era un piccolissimo castrum legionario romano, creato dall’imperatore Augusto, a difesa del fiume Waal e della valle del Reno. Nel 69 i popoli che abitavano queste terre, cioè i Batavi, insorsero e distrussero l’accampamento. Sedata la rivolta, i Romani crearono, sotto Vespasiano, un più grande accampamento militare, che ospitò poi la Legio X Gemina. La ciotola di vetro blu ritrovata in queste zone, quindi, ha di sicuro a che fare con i Romani. Ma ciò che più stupisce gli archeologi è il fatto che sia sopravvissuta integra per duemila anni: non rivela nemmeno una crepa.

Un team di archeologi ha scoperto il reperto in un sito di Nijmegen, la città più antica dei Paesi Bassi, che sorge lungo il fiume Waal, fuori da quello che doveva essere il perimetro dell’accampamento imperiale. Ci troviamo a poco più di dieci chilometri dal confine tedesco.

Un reperto di raffinatissima fattura

Gli scavi in Olanda (captured) – curiosauro.it

I Batavi erano un popolo barbaro e poco evoluto. Erano una tribù di guerrieri, molto abili a cavallo (infatti l’imperatore Caligola li utilizzava come mercenari in cavalleria). Non avevano quindi molta dimestichezza con le arti. La ciotola in vetro blu è piccola e decorata con un motivo a strisce verticali increspate. Il colore blu era tipico dei popoli germanici, che sapevano come creare queste sfumature dell’indaco, ma il vetro non può che essere romano. Gli archeologi ne sono convinti.

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Mai gli archeologi avevano trovato un reperto simile a Nijmegen, e nemmeno nelle zone vicine. Quindi siamo al cospetto di un pezzo di grande valore. Secondo gli esperti i Batavi erano soliti commerciare capi e pelli di bestiame con manufatti di questo genere. Quindi è possibile che qualche legionario romano abbia scambiato la sua ciotola con un cavallo o con la pelle di qualche animale. E poi il batavo l’ha fatta decorare secondo il gusto del suo popolo.

Questi manufatti venivano realizzati lasciando raffreddare e indurire il vetro fuso su uno stampo. Il motivo a strisce è stato disegnato quando la miscela di vetro era ancora liquida, e il colore blu è dato dall’ossido di metallo.

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Nel corso della campagna di scavo gli archeologi hanno anche scoperto delle tombe, alcune case e vari pozzi costruiti dai romani. Sono venuti alla luce anche oggetti come stoviglie e gioielli.

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