Un planetario fatto in casa azionato da sei computer Raspberry Pi Zero

Gli amanti dell’astronomia adorano i planetari, intesi come strumenti ottici utilizzati per riprodurre in modo realistico la volta celeste su uno schermo. Un tempo, quando gli schermi di proiezione non esistevano, i planetari erano dispositivi meccanici: i famosi orrey. Ce ne sono migliaia nel mondo, tutti affascinanti. Ma tempo fa un tale chiamato Chris de Moor ha dato vita al planetario orray più affidabile e preciso del mondo attraverso sei computer Raspberry Pi Zero. Scopriamo come…

L’inventore del planetario olandese: Eise Eisinga (wikipedia) – curiosauro.it

Planetario computerizzato

Pare che Chris de Moon non sapesse nulla di astronomia, ma dopo aver visitato l’Eise Eisinga Planetarium a Franeker in Olanda sia stato folgorato dalla bellezza del planetario costruito alla fine dei XVIII secolo da Eisinga. Il planetario di Franeker è di fatto il più antico al mondo ancora funzionante. Sta appeso al soffitto di quella che era una comune casa e ancora oggi meraviglia migliaia di visitatori ogni anno.

Così de Moon si è messo in testa di creare un planetario simile con l’ausilio della moderna tecnologia. Partito come un’opera d’arte, il progetto si è trasformato in un tour de force tecnologico. Un orrery, per chi non lo sapesse, è un dispositivo meccanico che illustra le posizioni e i movimenti relativi dei pianeti e delle lune del Sistema Solare in un modello eliocentrico. E l’orrey costruito da Chris è partito come una replica del planetario di Eise Eisinga, con i pianeti montati su binari di rame.

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Il vecchio planetario di Eisinga era azionato da un orologio a pendolo che guidava complessi meccanismi in modo da far muovere i pianeti sul soffitto. Quello di Chris, invece, si muove grazie a sei computer Raspberry Pi Zero, uno per ciascuno dei sei pianeti su cui ha deciso di concentrarsi.

Come funziona il meccanismo realizzato da de Moon

Il planetario Reale Eise Eisinga costruito nel XVIII a Franeker, in Frisia. Si tratta del più antico planetario meccanico ancora funzionante al mondo – curiosauro.it

De Moon non aveva spazio per inserire tutti i pianeti. Così si è concentrato solo su Mercurio, Venere, Terra (più la Luna), Marte, Giove e Saturno. Li ha distanziati in scala e ha studiato la dimensione di ciascun pianeta. Successivamente si è procurato dei computer Raspberry Pi. A questi calcolatori ha collegato dei motori: motori chiamati passo-passo, che servono per questo tipo di meccanismi così precisi. I pianeti sono stati progettati su un file vettoriale DXF.

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ll Raspberry Pi è un computer a scheda singola sviluppato nel Regno Unito dalla Raspberry Pi Foundation. La sua caratteristica principale è il fatto di essere piccolo. In più è potentissimo. Grazie alle sue dimensioni ridotte e alla sua versatilità, il Raspberry Pi è oggi sfruttato in molteplici campi: dall’intrattenimento allo IoT. Ci sono persone che hanno creato dei giardinieri automatizzati per curare le piante di casa. Un tizio ha dato vita a un Game Boy artigianale…

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