IKEA è oggi un marchio dominante in tutto il mondo. I negozi di questa catena specializzata nella vendita di mobili, complementi d’arredo e oggettistica per la casa sono presenti in quarantadue Paesi. Ma sapete com’è nato quest’impero?
La storia dell’IKEA
Partiamo dal nome. IKEA è un acronimo che deriva delle iniziali del suo fondatore Ingvar Kamprad e di Elmtaryd e Agunnaryd, ovvero la fattoria e il villaggio svedese dove il buon Ingvar nacque nel 1926. L’azienda è nata nel 1943 come una ditta di vendita per corrispondenza di fiammiferi, penne e matite. Kamprad, allora, aveva appena diciassette anni, e per dar vita a quell’attività investì tutto il denaro ricevuto dal padre come premio per i suoi brillanti risultati scolastici.
Già all’età di sei anni, Ingvar batteva a piedi tutta la cittadina di Agunnaryd, in Svezia, per vendere scatolette di fiammiferi. I suoi genitori gestivano una fattoria, ma non se la passavano bene. Così il piccolo Ingavar pensò di mettere su un business con sua zia, che da Stoccolma gli procurava grandi confezioni di fiammiferi a un prezzo piuttosto economico. Da bravo commerciante, Ingvar divideva i fiammiferi in pacchetti più piccoli e poi li smerciava in paese. Il ragazzino era dislessico e, almeno all’inizio, a scuola andava male. Ciononostante, impegnandosi al massimo, riuscì a diplomarsi a diciassette anni con dei buoni voti. Per questo suo padre gli donò una piccola somma di denaro come premio. Kamprad accettò quei soldi e li rinvestì subito.
La nascita del primo negozio
Nel 1943 aprì la sua attività ufficiale. Occupò un capanno dietro casa sua, e inventò il nome dell’azienda: IKEA. Si mise in contatto con uno stampatore e produsse un catalogo che distribuì a vari clienti nelle città vicine via posta. L’idea era quella che i clienti potessero contattarlo con una lettera indicandogli i prodotti desiderati. La prima IKEA vendeva penne, portafogli e cornici. E fiammiferi (il vero must). Tutta la merce veniva consegnata tramite un camion per il latte.
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Nel 1947, Ingvar iniziò a vendere anche mobili di legno. Il taglio dei pezzi era quello moderno, in tipico stile svedese, ma i materiali erano pregiati solo superficialmente. Ciò permetteva dei prezzi contenuti. Ingvar si accordò con degli artigiani locali e diede così vita ai primi mobili del marchio. Nel 1951 prese forma il primo catalogo IKEA dedicato ai mobili. Data la richiesta, lo svedese organizzò un showroom per mostrare ai clienti i suoi mobili. Nello stesso periodo, Kamprad inventò il flat pack, ossia la modalità di vendita che presenta i mobili in versione assemblabile e non già montata. In questo modo i prodotti erano più facili da immagazzinare e da spedire.
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Visto che Kamprad era dislessico, preferì dare dei nomi abbastanza elaborati ai suoi prodotti, in modo da non confondersi con codici simili. Utilizzò nomi di luoghi norvegesi per i letti, di città svedesi per i mobili e di nomi propri danesi o finlandesi per gli oggetti. In questo modo, sapeva subito a quale categoria apparteneva un determinato nome. Dal 1968 l’azienda iniziò a produrre i propri mobili sostituendo il legno con il più economico truciolato. Fu la svolta. L’IKEA conobbe una forte espansione territoriale. Nei primi anni ’70 furono aperti punti vendita in Germania e Giappone. Nel 1975 i punti vendita arrivarono anche in Canada, in Australia e a Hong Kong.
Nel 2012, sei anni prima di morire, Ingvar ha lasciato la guida della multinazionale nelle mani dei figli. Sulla sua vita si sono sviluppate molte leggende. E ci sono anche delle critiche. Si è scoperto, per esempio, che nel 1942 Kamprad entrò a fare parte del gruppo filo-nazista Nuovo Movimento Svedese.