Scoperto il gene che rende il grano sensibile ai funghi: può essere eliminato

In scienza, per ottenere un beneficio si deve sempre studiare con zelo la causa dell’errore o il fattore danno. È una sorta di regola non scritta, che funziona alla perfezione. Un esempio? Grazie alla scoperta di un elemento genetico variabile di un patogeno fungino del grano alcuni ricercatori pensano di poter migliorare la produzione agricola e azzerare le malattie che colpiscono le colture.

La scoperta genetica che potrebbe salvare i campi di grano (Pixabay) – curiosauro.it

Una scoperta genetica che può salvare l’agricoltura

Il grano è una delle colture più importanti per gran parte del mondo. Spesso, una malattia in questo tipo di coltivazione può portare un’intera area geografica al collasso. Era così nei secoli scorsi, quando la carenza di grano significava carestia, e lo è anche oggi, soprattutto in Africa. Tuttavia una ricerca compiuta da scienziati australiani ed europei lascia ben sperare… Questi ricercatori hanno scoperto un elemento genetico in un patogeno del frumento. E studiandolo hanno compreso come poter migliorare la selezione delle varietà di frumento resistenti alle malattie.

Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica PLOS Pathogens. I ricercatori coinvolti fanno parte del Center for Crop and Disease Management (CCDM) dalla Curtin University. E con loro hanno collaborato scienziati del CSIRO, dell’Istituto Max Planck in Germania e dell’Università di Neuchâtel in Svizzera.

Il fungo che causa la SNB nel grano

Il grano, anche detto frumento o trittico è una pianta della famiglia graminacee, un cereale di antica coltura (wikipedia) – curiosauro.it

Questi studiosi hanno scoperto un piccolissimo gene variabile all’interno del patogeno fungino del grano, dannosissimo dal punto di vista economico. Questo fungo, infatti, causa la Septoria nodorum blotch (SNB), una malattia che colpisce soprattutto il frumento tenero, il frumento duro ed altre specie coltivate o spontanee del genere Triticum. Questo tipo di patogeno prolifera negli ambienti caldi, come in Nord Africa, negli Stati Uniti, in Australia e in Italia del Sud, distruggendo interi raccolti.

Il team ha scoperto che questo particolare elemento genetico ha la capacità di controllare la produzione di Tox1, una molecola tossica prodotta dall’agente patogeno dopo l’infezione. Eliminando il segmento genitico, in teoria, si possono quindi evitare gravissimi danni alle varietà di grano sensibili.

La ricerca ha anche dimostrato che questo elemento genetico varia nella quantità di produzione di Tox1 nei ceppi patogeni di diverse regioni. In questo senso, gli agricoltori dovrebbero preoccuparsi di rimuovere il gene solo se la loro coltivazione è a rischio.

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Nello specifico, la variante australiana del patogeno del grano produce livelli di Tox1 molto più elevati rispetto alla maggior parte degli altri ceppi fungini raccolti nell’emisfero settentrionale.

Le implicazioni dello studio

I ricercatori sono stati quindi in grado di dimostrare che l’agente patogeno si è evoluto nell’ambiente australiano. E sono quindi i contadini australiani che devono rimuovere il gene del grano sensibile Tox1 (il gene si chiama Snn1) dalle linee di riproduzione.

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La speranza è che questa prima scoperta possa aiutare la scienza a monitorare con maggiore serietà la diffusione dei patogeni, comprendendo in che modo il grano subisce aggressioni fungine e a causa di quale segmento genetico.

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