SFERA DI DYSON | Così le stelle ci daranno energia pulita

La sfera di Dyson è un modello tecnologico spaziale basato sulla costruzione di una gigantesca struttura tutto attorno a una stella. Una sorta di protezione sferica, in grado di catturare ogni particella dell’energia di un corpo luminoso. L’idea fu proposta nel 1959 da Dyson, in un articolo storico intitolato Search for Artificial Stellar Sources of Infrared Radiation, pubblicato sulla rivista Science. 

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La sfera di Dyson, come realizzarla? (Pixabay) – curiosauro.it

Che cos’è la sfera di Dyson?

In quell’articolo il fisico britannico Freeman John Dyson teorizzò che le società tecnologicamente avanzate del futuro (o aliene) avrebbero potuto circondare la loro stella natia con una struttura artificiale per poter catturare tutta l’energia da essa proveniente.

Racchiudendo la stella in una sfera (la sfera di Dyson, appunto) di satelliti o una gabbia di risonanza, il fisico terorizzava fosse possibile intercettare tutte le lunghezze d’onda del visibile per inviarle verso un luogo prescelto. E la radiazione non sfruttata? Anche quella verrebbe espulsa dalla sfera, come sempre, e si trasformerebbe naturalmente in energia, ossia dirigendosi all’esterno sotto forma di radiazione infrarossa.

Come sarebbe fatta la sfera?

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Freeman Dyson, il teorizzatore del modello (wikipedia) – curiosauro.it

Una sfera di Dyson è, quindi, un’ipotetica struttura di rivestimento da “avvolgere” intorno a un corpo stellare allo scopo di catturarne l’energia. L’idea sembra strampalata, ma solo all’apparenza. Una siffatta sfera, di origine artificiale e di raggio pari a quello di un’orbita planetaria, dovrebbe essere simile a un guscio di collettori solari. Il guscio non va però inteso per forza come elemento continuo: basterebbero delle strutture orbitanti indipendenti, in grado di captare e raccogliere tutta l’energia indispensabile. Quante ne dovrebbero essere in tutto? Secondo Dyson un numero accettabile sarebbe stato quello di diecimila orbiter, distribuiti lungo uno spessore radiale di un milione di chilometri. Orbiter simili a quelli che già siamo in grado di sviluppare: con vele spaziali che sfruttano le radiazioni per consentire il trasferimento della quantità di moto dai fotoni alla vela stessa.

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Poter un giorno applicare, anche se solo in minima parte, l’idea della sfera, consentirebbe all’uomo di poter smettere di sfruttare le risorse energetiche della Terra. Grazie alla potenza del Sole, non dovremmo più estrarre gas, né carbone. Si annullerebbero così le emissioni inquinanti.

Ma per fare ciò si dovrebbe appunto raccogliere almeno un po’ dell’energia che il Sole disperde ogni giorno nello Spazio. Ecco perché il nostro Dyson immaginò la possibilità di circondare una stella per intero o quasi, in modo da assorbire (senza impatto per il corpo stellare né conseguenze per i pianeti) tutta l’energia che si vuole. Energia pulita, al 100%.

Un’idea che è piaciuta alla fantascienza

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La sfera, nella sua architettura forse più realizzabile, non corrisponde a un unico guscio costruito intorno alla stella ma a una serie di satelliti od orbiter che fungono da pannelli solari – curiosauro.it

La fantascienza ha accolto meglio della scienza accademica la suggestione del fisico inglese. Infatti sono tantissime le opere sci-fi che immaginano o rappresentano una sfera di Dyson. Nel 1992, per esempio, l’episodio Il naufrago del tempo della serie tv Star Trek: The Next Generation parlava di una siffatta possibilità tecnica, ben sfruttata da un popolo alieno. Anche nel manga Yu-Gi-Oh! Zexal è presente una carta numero chiamata Numero 9: Sfera Dyson. Nel Marvel Cinematic Universe, lo scenografo Dan Hennah descrive il regno di Múspellsheimr come una sfera di Dyson edificata intorno a una stella morente.

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Nel videogame Stellaris, nell’espansione “Utopia”, la sfera di Dyson è una delle megastrutture edificabili. Nel videogioco Destiny, invece, la macchina che dà i poteri ai guardiani e che permette di terraformare, modificare la materia e lo Spazio è una sfera di Dyson a più strati costruita probabilmente intorno a una stella unica.

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