Polvere di Marte: gli scienziati hanno avuto un colpo di genio

Forse, le tempeste marziane di polvere potrebbero aiutare gli astronauti a ottenere corrente elettrica. L’idea, tanto singolare quanto geniale, arriva da una nuova ricerca che si domanda come poter sfruttare fonti energetiche alternative su Marte.

La polvere su Marte può essere una risorsa? (captured) – curiosauro.it

Tempeste di polvere ed energia su Marte

Le temute tempeste di polvere (e un’atmosfera rarefatta) potrebbero giocare un ruolo determinante nelle prossime missioni spaziali. A quanto pare, infatti, questi fenomeni potrebbero trasformarsi in fonti di energia alternativa. In che modo? Le tempeste di polvere, anche conosciute come dust devil, hanno sempre inquietato gli astronomi e, negli anni, sono state viste come ostacoli insormontabili per l’arrivo degli astronauti sul pianeta rosso. Eppure, qualcuno ora non vuole più interpretarle come pericoli fini a se stessi ma come opportunità.

Di base gli scienziati hanno sempre inteso i dust devil come fenomeni pericolosi e ingestibili. Sappiamo che queste tempeste marziane durano anche settimane e possono oscurare il Sole, e così impedire l’uso di energia solare, intaccare la qualità dell’acqua e danneggiare le componenti meccaniche del rover (come accaduto nel 2007 a Opportunity).

POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Vita su Marte? Trovate tracce biologiche sulla superficie

Nei giorni scorsi però la professoressa dell’Università di Scienze Applicate di Amburgo Vera Schorbach se ne è uscita con un colpo di genio. Ha, in pratica, immaginato di poter sfruttare il potenziale di queste tempeste con il semplice meccanismo di una turbina eolica.

Lo studio di Vera Schorbach

La tempesta di polvere su Marte potrebbe essere trasformata in energia tramite un aerogeneratore (NASA) – curiosauro.it
L’articolo firmato Vera Schorbach, pubblicato di recente sulla rivista Acta Astronautica, ha dunque riaperto il dibattito sulle tempeste di polvere marziane. La professoressa ha raccolto tutti i dati sulla velocità del vento e sulle tempeste di polvere disponibili. Il grosso di queste informazioni proviene dal lander della NASA Viking 2 (atterrato su Marte nel 1976). E così, la ricercatrice ha scoperto che la velocità del vento non è poi così potente durante le tempeste. Insomma, quel vento le è parso, almeno in teoria, sfruttabile.
Per far funzionare le componenti elettriche degli apparecchi di bordo, per depurare l’acqua, per il riscaldamento, e per tutti altri servizi necessari per un equipaggio di cinque o sei astronauti, ci sarebbe bisogno di una potenza pari a 80 kilowatt. E il vento marziano potrebbe non essere sufficiente. Il vento di Marte, infatti, è soprattutto un vento solare, e di notte cessa del tutto. Per questo, sarebbe importante poter sfruttare le tempeste di polvere. Come? Installando tre turbine dal diametro del rotore di cinquanta metri.

E questo è il problema… Una dimensione tale non pare al momento fattibile. Per montare delle turbine del genere ci vorrebbe almeno una gru gigantesca. E come potremmo mai farla arrivare sul pianeta rosso?

POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Marte – Primo tramonto marziano fotografato dal rover Perseverance – VIDEO

Per ora Vera ci ha donato un’idea su cui lavorare. Tocca alla NASA e alle altre agenzie spaziali rendere possibile l’intuizione. Ci riusciranno? Magari, in futuro, non è detto che non si trovi qualche altra ingegnosa soluzione per realizzare questa visione.

Impostazioni privacy