Siamo soli nell’Universo? E chi può dirlo! La scienza non può sbilanciarsi né in un senso né nell’altro. E quindi, in mancanza di prove certe, è solo possibile fare qualche calcolo di previsione. Per esempio, quante probabilità ci sono che, fra tutti i pianeti gravitanti intorno alle stelle dell’Universo conosciuto, si possano nascondere altre civiltà intelligenti extraterrestri?
Altre trentasei civiltà extraterrestri potrebbero abitare nella Via Lattea
Uno studio pubblicato tempo fa sull’Astrophysical Journal arrivò a considerare, per via statistica, l’esistenza di almeno trentasei specie tecnologicamente avanzate e intelligenti. Trentasei razze aliene, dunque, che attualmente dovrebbero vivere nella nostra galassia. La ricerca fu portata avanti dal dottor Tom Westby e dal dottor Christopher Conselice dell’Università di Nottingham. Ma come è stato possibile arrivare al numero trentasei?
I due ricercatori hanno recuperato l’equazione di Drake. Con una formula hanno insomma tentato di calcolare le possibilità di sviluppo e sopravvivenza di una civiltà extraterrestre in altri angoli della nostra galassia, prendendo in considerazione tutte le variabili conosciute. Hanno dunque creato un enorme database, aggiornato con tutte le ultime scoperte astronomiche. In pratica, hanno preso in esame tutti i dati di formazione stellare della galassia, le caratteristiche di quei pianeti che sembrano compatibili con lo sviluppo della vita organica, tutte le informazioni riguardo alla distribuzione dei metalli e poi le cifre relative alle altre condizioni interessanti.
E quali sono queste condizioni? Sono quei presupposti astrobiologicamente adatti a immaginare l’esistenza di specie aliene abbastanza intelligenti ed evolute. Tutti questi dati raccolti dovevano rispettare un criterio di base. E gli studiosi hanno dovuto confrontarsi con l’unica situazione in cui è certo che esista una forma di esistenza intelligente e comunicativa: la vita umana sul pianeta Terra.
La formula dell’equazione per sapere quante altre civiltà extraterrestri evolute ci sono nella galassia
La formula è la seguente: N=R ∗ * f p * n e * f l * f i * f c * L. Per semplificarvela, N è il numero totale di civiltà all’interno della galassia con cui potremmo teoricamente comunicare. R, invece, è la velocità media con cui si formano le stelle nella nostra galassia. f p è la frazione di quelle stelle che hanno pianeti. n e è il numero di pianeti che possono potenzialmente supportare la vita per sistema solare. f l è la frazione di quei pianeti che effettivamente sviluppano la vita a un certo punto della loro storia.
POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Creature extraterrestri: sapreste come parlare agli alieni se dovessero arrivare?
Andando avanti, f i è la frazione ancora più piccola di pianeti che supportano la vita intelligente e civile. Di quei pianeti civilizzati, f c è la frazione che acquisisce una tecnologia così raffinata da essere in grado di rilasciare nello spazio segni o messaggi. Infine, L misura la durata della vita di quelle civiltà avanzate in anni. Nel caso dell’umanità L è circa 100, poiché cento sono gli anni trascorsi, più o meno, da quando abbiamo cominciato a utilizzare la tecnologia delle telecomunicazioni.
I calcoli per rintracciare una civiltà aliena intelligente
L’equazione di Drake è stata proposta per la prima volta dal dottor Frank Drake (noto per aver fondato con Carl Sagan il SETI) nel 1961 mentre lavorava come radioastronomo presso il National Radio Astronomy Observatory a Green Bank, in West Virginia. E con questa equazione (e con i dati aggiornati che arrivano da telescopi e satelliti) sembra possibile, almeno matematicamente, organizzare una previsione sullo sviluppo di vita intelligente extraterrestre.
POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Carl Sagan | Visionario e pioniere oltre ogni limite
Sappiamo che non tutti gli scienziati vogliono credere alla possibilità di esistenza di una civiltà comunicante extra-terrestre intelligente (CETI). Già ammettere che possa esisterne una fa venire i brividi. Ora che ci hanno comunicato che potrebbero essere una trentina, il discorso si fa molto più inquietante…