I dinosauri triestini | Una nuova scoperta sconvolge ciò che sapevamo sulla preistoria

Torniamo a parlare di dinosauri triestini. Per la prima volta in Italia sono stati rinvenuti numerosi scheletri di dinosauri adulti. Lo scavo si è svolto nei pressi di Trieste, e i resti sono in perfetto stato di conservazione. Ora abbiamo a disposizione fossili completi del
Tethyshadros insularis, un dinosauro erbivoro, e la nostra conoscenza della preistoria (italiana) potrebbe essere rivoluzionata. In più, per il pubblico sarà possibile vedere da vicino un esemplare riassemblato di cinque metri di lughezza.

Dinosauri triestini

Il ritrovamento dei fossili è avvenuto in prossimità dell’area archeologica del Villaggio del Pescatore (nel comune di Duino-Aurisina), a pochi chilometri da Trieste. Già in passato in questi luoghi erano stati trovati dei reperti di un piccolo esemplare di Tethyshadros, poi detto Antonio, ma una nuova fondamentale scoperta mette in discussione tutte le precedenti teorie. Questo perché ora abbiamo a che fare con degli straordinari scheletri adulti e ben conservati della specie Tethyshadros insularis.

Secondo gli esperti, siamo al cospetto dei più grandi e completi fossili di dinosauro mai rinvenuti in Italia. Uno studio è stato appena pubblicato su Scientific Reports e approfondisce con descrizioni accurate l’importanza di tutti i fossili rinvenuti dei dinosauri triestini. In particolare ci interessa lo scheletro di un dinosauro che i ricercatori hanno soprannominato Bruno.

Bruno, il dinosauro erbivoro di Trieste

Dinosauri triestini: Bruno, il dinosauro scoperto a Trieste (Villaggio del Pescatore) – curiosauro.it

Dunque, i paleontologi hanno trovato un bel branco di dinosauri perfettamente conservati, e questa scoperta ci aiuta a riscrivere la storia di milioni di anni fa. I ricercatori credevano infatti che nel Cretaceo l’area triestina costituisse una piccola isola circondata dall’oceano (come parte di un grande arcipelago primordiale). Si pensava anche che i fossili di Antonio, ossia lo scheletro del dinosauro scavato anni fa, appartenessero a un esemplare nano, tipico dell’Italia preistorica. Ora invece sappiamo che Antonio era un cucciolo.

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Infatti i nuovi scavi hanno individuato in tutto almeno sette esemplari di dinosauri belli grossi, tutti della stessa specie di Antonio. E per qualcuno i dinosauri triestini potrebbero essere addirittura undici. Ma, sorvolando sul numero, preoccupiamoci di capire come è perché questa nuova scoperta ci abbia illuminati sul passato paleologico italiano…

Fino a due anni fa si stimava in pratica che Antonio fosse un adulto di ridotte dimensioni in quanto individuo di specie che si era adattata a un ecosistema protetto e limitato. Ma ciò è oggi considerato falso alla luce delle nuove scoperte. Perciò possiamo affermare che anche in Italia c’erano grandi specie di dinosauri e, probabilmente, che l’area triestina non era un’isola.

Non solo dinosauri

Lo scheletro del dinosauro Bruno (Museo naturale di Trieste) – curiosauro.it

Gli scavi non hanno rivelato soltanto dinosauri ma anche tanti altri fossili animali. I ricercatori hanno scoperto pesci, coccodrilli, rettili marini e persino piccoli crostacei. Tutto ciò ci permette di ricostruire con più verosimiglianza un antico ecosistema ricchissimo e vitale. Oggi molti di questi reperti possono essere ammirati al Museo Civico di Storia Naturale di Trieste. E il pezzo forte della collezione è ovviamente Bruno, il dinosauro di Trieste: un bestione di cinque metri di lughezza, qualche centinaia di chili di peso e un’età di almeno ottanta milioni di anni.

Grazie agli studi condotti sulle ossa di Bruno e a speciali rilievi geologici, i paleologi hanno di fatto ridefinito l’età di questi dinosauri. Secondo gli ultimi calcoli sembra che siano vissuti circa ottanta milioni di anni fa. Quindi queste specie erano presenti in Italia già milioni di anni prima di quanto si ritenesse fino a oggi.

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Nel Cretaceo tutta l’area rappresentata oggi dal Villaggio del Pescatore si affacciava sull’oceano Tetide, ma non era un’isola. Il territorio era connesso con l’Europa occidentale e l’Asia. Questo significa che l’antica area Mediterranea non era caratterizzata solo da isolotti ma anche da ampie zone emerse dove i grandi dinosauri potevano migrare. Ecco una delle grandi scoperte rese possibili dal dinosauro di Trieste.

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