Scoperta archeologica epocale: un ciondolo sposta la storia dell’Homo sapiens moderno

Può un semplice ciondolo rivoluzionare interi capitoli della storia conosciuta? Sì, è possibile. E lo sanno bene gli archeologi e i paleontologi, specie quando hanno la fortuna di poter maneggiare reperti di quarantamila anni fa…

Un ciondolo in avorio di mammut risalente a 41.500 anni fa. Un piccolo oggetto decorativo a forma ovale, dai margini arrotondati e con due fori. Non si tratta di un gingillo qualsiasi. Per gli studiosi è la prova definitiva per ammettere la presenza dell’Homo sapiens in Europa prima di quanto si stimasse possibile. Abbiamo dunque a che fare con una scoperta archeologica davvero epocale.

Il ciondolo d’avorio nelle grotte polacche

Ciondolo Paleolitico rinvenuto in Polonia – (Immagine: Antonino Vazzana – BONES Lab) – curiosauro.it

Per gli storici l’arte mobiliare e l’ornamento del corpo sono innovazioni culturali introdotte dall’Homo sapiens all’inizio del Paleolitico superiore. Prima di allora, in pratica, si è sempre pensato che gli ominidi non rivelassero particolare sensibilità estetica. Eppure, grazie a una recente scoperta pubblicata su Nature, possiamo oggi riconsiderare le nostre convinzioni storiche e molti dei dogmi relativi alle classiche ricostruzioni temporali dell‘Età della pietra. Possiamo insomma capire in che epoca l’uomo ha cominciato a produrre e indossare ornamenti. Ed è una data più antica di quanto si credesse.

Un team di ricercatori guidato da Sahra Talamo (professoressa a Bologna) ha infatti scoperto il più antico ornamento punteggiato e modificato dall’uomo mai conosciuto. Si tratta di un ciondolo in avorio decorato con una cinquantina di forellini, risalente al Paleolitico medio. Un reperto rinvenuto nella grotta di Stajnia in Polonia.

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Questo gioiello, creato più di quarantamila anni fa, non è solo il più antico ornamento conosciuto nel suo genere in Eurasia ma stabilisce anche una nuova e significativa data di sviluppo per l’evoluzione umana. Una conferma per ridefinire l’epoca della diffusione del moderno Homo sapiens in Europa.

Le caratteristiche di questo pezzo unico

Il luogo degli scavi – curiosauro.it

Il ciondolo della grotta di Stajnia rientra in quei manufatti che rivelano un’importanza estetica collegata al comportamento simbolico. Secondo i paleontologi e gli etnologi, è con queste produzioni che nasce l’identità culturale (e linguistica) dell’uomo, e che di conseguenza si sviluppa una vera e propria società. Gli ornamenti sono espressioni primarie dello sviluppo del pensiero astratto e della capacità rappresentativa dei primi Sapiens.

Prima di questa scoperta, in Europa, la più antica testimonianza di ornamento del corpo risaliva al Paleolitico superiore iniziale (intorno ai trentamila anni fa). Ma già dal 2020 alcuni ricercatori avevano ipotizzato la possibilità di un periodo di convivenza in Europa tra Homo sapiens e Uomo di Neandertal.

In base a un altro scavo, in cui furono trovati reperti in osso, si era infatti capito che i Sapiens erano arrivati in Europa almeno duemila anni prima della data canonica segnata nei libri. Il reperto trovato nel 2020 si trova nella caverna di Bacho Kiro, in Bulgaria. Tuttavia ora abbiamo a disposizione una conferma sotto forma di un manufatto ancora più raffinato e artisticamente importante.

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Il pezzo più grande del ciondolo polacco è lungo quattro centimetri e mezzo, e largo uno e mezzo. Lo spessore varia tra 0,36 e 0,39 centimetri. C’è una grossa perforazione ben conservata sul pezzo più grande, situato vicino al centro del manufatto ricostruito, vicino al suo bordo superiore.

Teschio di Homo sapiens – curiosauro.it

E proprio lavorando su questa sezione dell’opera, combinando cioè il radiocarbonio aggiornato, la spettroscopia NIR pre-screening e gli strumenti AMS, i ricercatori sono riusciti a risalire a una datazione molto precisa. Siamo al cospetto di un gioiello di circa 41.500 anni fa. Data che fino a ieri credevamo dover collegare al Paleolitico medio, e che ora dobbiamo imparare a conoscere come Paleolitico superiore.

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