Come in Harry Potter: il mantello dell’invisibilità esiste davvero! | Ecco dove trovarlo

Il mantello invisibile di Harry Potter esiste veramente, lo sapevi? Ecco di cosa si tratta e come fare a trovarlo.

L’idea di un oggetto capace di renderci invisibili è molto antica. Avete presente il mito dell’anello di Gige che, secondo Platone, era in grado di assicurare l’invisibilità al suo portatore? Una storia ripresa da Tolkien nel Signore degli Anelli.

Mantello dell'invisibilità, esiste davvero
Esiste davvero un mantello dell’invisibilità come quello indossato da Harry Potter? – curiosauro.it

Ma anche altri oggetti, nella letteratura e al cinema, assolvono la stessa funzione. In Harry Potter, ad esempio, c’è il mantello dell’invisibilità, il magico indumento confezionato con lana di Camuflone, l’animale in grado di rendersi invisibile agli occhi. E se vi dicessimo che questo – o qualcosa di molto simile – esiste veramente? Merito non della magia ma della ricerca scientifica e della tecnologia.

Mantello dell’invisibilità, esiste veramente?

Parliamo dei metamateriali, elementi artificiali dalla particolare struttura molecolare che permette loro di piegare la luce in modi impossibili con mezzi naturali. Si tratta di materiali con indice di rifrazione negativo: questo indica il grado in cui un materiale riesce a deviare la traiettoria della luce e quanto è capace di modificare la velocità di un fascio di luce che lo attraversa.

come potrebbe essere creato un mantello invisibile
Ecco come potrebbe essere creato un mantello invisibile – curiosauro.it

In natura i materiali hanno un indice di rifrazione positivo: deviano “in avanti” la traiettoria del raggio di luce. Invece i metamateriali ne hanno uno negativo, in quanto deviano la luce all’indietro, non si fanno attraversare dal fascio luminoso. Le immagini prodotte dai metamateriali si formano nella direzione opposta a quelle che si generano coi normali materiali. La prima realizzazione di un vero metamateriale è molto recente.

Ci riuscirono per la prima volta alcuni fisici americani dell’Università della California – San Diego negli anni Duemila. L’effetto dei metamateriali è appunto quello di rendere invisibili gli oggetti. Alla fine degli anni Novanta uno studioso del campo, il professor John Pendry, aveva parlato di cloaking, ovvero occultamento, mascheramento di un oggetto. Quello proposto dagli scienziati però non ha la forma di un vero e proprio mantello, quanto di un cilindro di metallo composto da una lamina di rame di un circuito stampato.

È stato creato in laboratorio ingegnerizzando i suoi singoli elementi (detti meta-atomi), poi distribuiti in maniera tale che avessero spaziature più piccole della lunghezza d’onda della radiazione elettromagnetica con cui avrebbero dovuto interagire. Il cilindro di Pendry è effettivamente invisibile, data la sua capacità di piegare la luce in maniera da non riflettere le onde senza disperderle in altre direzioni e creando ombre. La luce viaggia come se l’oggetto non ci fosse.

Al momento le ricerche, come è facile immaginare, si concentrano sulle applicazioni in ambito militare. Il tentativo è quello di creare una tuta mimetica o jet militari invisibili. Tuttavia, la ricerca non è ancora arrivata al punto di realizzare un vero e proprio mantello dell’invisibilità. Per quello – per il momento – ci vorrebbero le prodigiose doti del maghetto di Hogwarts.

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