Non conosci bene la storia del conflitto israelo-palestinese? Ecco 6 libri che ti aiuteranno a comprendere 75 anni di guerra.
Sulla guerra tra Israele e Palestina si hanno diverse opinioni e la situazione è per molti oscura e controversa. Proviamo a fare chiarezza. La faida ha avuto inizio alla fine della Prima Guerra mondiale, allo scioglimento dell’impero Ottomano. La Palestina finisce sotto l’impero della Britannia. In seguito a causa dell’aumento dell’immigrazione ebraica e con la dichiarazione di Balfour nel 1917 gli scontri con le comunità arabe peggiorano. Passati 30 anni e dopo le vicende dello sterminio ebraico dell’Olocausto, gli Stati Uniti votano per separare il territorio tra la comunità israeliana e quella ebraica.
La faida si intensifica fino al 1948 quando viene dichiarata l’indipendenza d’Israele. Passano parecchi anni e portano morte e sofferenze, a causa di incursioni tra le due parti. Entrambe sono in cerca di ottenere più territorio, si arriva ad un punto da cui ancora non si è riusciti a scostarsi, l’odio che provano tutt’ora per tutto ciò che è accaduto in passato è divenuto insanabile.
Le due parti non ne vogliono sapere di pace, di accordi o di una spartizione territoriale. Per entrambe il numero di perdite è alto e dato che non è permessa via d’uscita facile per gli abitanti e le persone estranee alla guerra la cifra tenderà ad aumentare sempre di più, alimentando ancor di più l’odio.
I 6 libri che possono aiutarti a scoprire di più sulle cause e i motivi della guerra israelo-palestinese
Il primo tra i libri da leggere è ovviamente un racconto che ti prepara raccontandoti anche della città che da decenni ormai è la più contesa, ossia Gerusalemme. Il titolo è “Gerusalemme senza Dio: Ritratto di una città crudele” di Pola Caridi che ha vissuto dieci anni nel territorio infernale.
Il secondo libro che non potete perdere tratta della realtà che viene vissuta dalle persone che si trovano nella Striscia di Gaza, di Ilan Pappé che tramite lo studio di documentazioni archiviate ha cercato di ricostruire gli eventi e le motivazioni dei generali e politici appartenenti allo stato Israeliano in merito all’occupazione della Palestina. Il titolo è “La prigione più grande del mondo. Storia dei territori occupati“.
Tra le persone che hanno un’idea di soluzione pacifica c’è sicuramente Amos Oz che è riuscito a pubblicare, prima di morire, il libro “Resta ancora tanto da dire. L’ultima lezione” dove cerca di invitare lo stato israeliano a prendere in mano la situazione, senza dover essere per sempre uno stato destinato a soffrire. Invece per risalire alle origini dal 1948 a oggi è necessario leggere “Israele, Palestina” di Alain Gresh, che cerca di tirare fuori fatti e azioni indiscutibili su cui far nascere un dibattito e una ricerca ad una soluzione.
Un altro racconto da leggere è quello di Susan Abulhawa che narra la storia di 4 generazioni palestinesi che sono state costrette a fuggire dalla propria casa e dal loro stato, il libro si intitola “Ogni mattina a Janin.” L’ultimo libro è diverso da tutti gli altri e narra in prima persona la storia di Suad Amiry che tiene un “diario di guerra”. L’autrice è una donna colta, intelligente e simpatica nonché architetta palestinese e direttrice del Riwaq Center for Architectural Conservation a Ramallah. Il titolo del libro è “Sharon e mia suocera“.
